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giovedì 30 ottobre 2014

Serata tipo - Halloween

E va bene la festa è americana.. E va bene siamo in Italia.. Però ammettiamolo, ogni occasione è buona per mangiare, divertirsi con gli amici e festeggiare! Per l'occasione, Alessandro ha ideato un menù il cui ingrediente di principale è proprio la #zucca, simbolo di #Halloween. Abbiamo un antipasto, Vellutata di zucca con funghi porcini, un primo Risotto di zucca con funghi porcini e dei deliziosi Muffins di Halloween, con una simpatica e paurosa decorazione. Come film, abbiamo pensato a un horror recente: Annabelle. Buon Halloween e buon spavento a tutti!

Le ricette
Vellutata di zucca con funghi porcini




INGREDIENTI per 2 persone:

-          250 g. di zucca;
-          1 manciata di funghi porcini essiccati del Monte Amiata;
-          1 patata;
-          3 pomodori secchi sott’olio;
-          1 peperoncino;
-          1 spicchio d’aglio;
-          800 ml. d’acqua;
-          3 carote;
-          1 costa di sedano;
-          1 mazzetto di prezzemolo;
-          2 cipolle rosse;
-          10 pomodorini pachino;
-          1 rametto di rosmarino
-          olio evo, sale: q.b.;

PREPARAZIONE (40 minuti):

Preparare il brodo con 800 ml. di acqua, 3 carote, una costa di sedano, una cipolla rossa, un mazzetto di prezzemolo, 5 pomodorini pachino divisi a metà e un pizzico di sale. Portare il brodo ad ebollizione, cuocerlo a fuoco basso, filtrarlo e tenerlo da parte.
Tagliare la zucca, la patata, i pomodorini e la cipolla rossa a dadini e mettere tutto in una padella. Aggiungere uno spicchio d’aglio tagliato a metà e privato dell’anima, un peperoncino e i pomodori secchi tagliati a pezzettini. Soffriggere il tutto, sfumare con un po’ di brodo. Aggiungere metà dei funghi porcini, precedentemente ammollati in acqua tiepida. Cuocere con coperchio aggiungendo brodo se necessario. Spostare il tutto in un contenitore alto, aggiungere un po’ di brodo e frullare. Rimettere la crema così creata nella padella, i rimanenti funghi porcini e cuocere per 5 minuti.
Impiattare con un filo d’olio extravergine d’oliva e un rametto di rosmarino.


Risotto zucca e funghi porcini





INGREDIENTI per 2 persone:

-          3 tazzine colme di riso arborio;
-          250 g. di zucca;
-          2 manciate di funghi porcini essiccati del Monte Amiata;
-          1 peperoncino;
-          1 spicchio d’aglio;
-          800 ml. d’acqua;
-          3 carote;
-          1 costa di sedano;
-          1 mazzetto di prezzemolo;
-          2 cipolle rosse;
-          5 pomodorini pachino;
-          olio evo, ricotta salata di bufala, sale, granella di pistacchi, granella di mandorle: q.b.;

PREPARAZIONE (40 minuti):

In una padella soffriggere una cipolla rossa, tagliata a striscioline, con l’olio, il peperoncino e uno spicchio d’aglio tagliato a metà e privato dell’anima. Aggiungere la zucca tagliata a dadini e un pizzico di sale. Cuocere con coperchio, aggiungere acqua se necessario. Preparare il brodo con 800 ml. di acqua, 3 carote, una costa di sedano, una cipolla rossa, un mazzetto di prezzemolo, i pomodorini pachino divisi a metà e un pizzico di sale. Portare il brodo ad ebollizione, cuocerlo a fuoco basso, filtrarlo e tenerlo da parte. Tostare il riso nella padella con la zucca, intervallare con il brodo. Aggiungere i funghi porcini, precedentemente ammollati in acqua tiepida. Cotto il risotto, toglierlo dal fuoco e mantecarlo con la ricotta salata di bufala grattuggiata.
Impiattare con una spolverata di granella di pistacchi e di mandorle.


Muffins di Halloween




Per la preparazione vedere i nostri Muffins di Claudia, senza però utilizzare la marmellata e le noci per la decorazione. Invece, procuratevi un tubetto di colorante alimentare nero e uno color arancio. 
Per la glassa utilizzare i seguenti ingredienti: 
- 200 gr di zucchero a velo
- 1 albume 
- succo di 1/2 limone
Dopo il procedimento di cottura, sfornare i muffins e lasciarli raffreddare. In una ciotola mettervi l'albume, il succo di limone e unirvi, poco alla volta, lo zucchero a velo. Dividete il composto in due parti e in uno unitevi il colorante arancione, mentre l'altro dovrete lasciarlo bianco. Decorate la superficie dei muffins immergendoli delicatamente nella glassa; lasciarli sgocciolare e poi farli asciugare (decoratene metà con la glassa bianca e metà con quella arancio). Una volta asciugata la glassa, con il colorante alimentare nero divertitevi a creare deliziose ragnatele, spaventose zucche, fantasmi e qualsiasi altra creatura vi ispiri la vostra fantasia...

Alessandro Ricchi


La recensione
Annabelle





 Il film inizia con la stessa scena del film "The Conjuring – L’evocazione”, in cui due giovani donne e un uomo giovane stanno raccontano a Ed e Lorraine Warren la loro esperienza con la bambola che credono essere posseduta da uno spirito maligno: Annabelle. Un anno prima, nel 1970, John e Mia Gordon sono in attesa della loro prima figlia. In chiesa, la coppia parla con i loro vicini, gli Higgins, che sono in crisi da quando la loro figlia adolescente Annabelle è scappata di casa e si è unita a una banda di hippy. Intanto John regala a Mia una bambola vestita di bianco che ha cercato a lungo senza mai trovarla in nessun negozio: Mia decide di metterla con il resto delle sue bambole. Di notte, gli Higgins vengono uccisi brutalmente da Annabelle e dal suo compagno, che si rivelano essere due satanisti. Mia, sentendo le urla, sveglia il marito che corre a vedere cosa stia accadendo. Intanto Mia viene attaccata dal compagno di Annabelle che tiene in braccio la bambola di Mia. John arriva giusto in tempo per salvare la moglie, ma viene ferito dalla coppia omicida; fortunatamente la polizia arriva e spara all'uomo uccidendolo, mentre la donna si uccide in un'altra stanza. Prima di morire, Annabelle ha disegnato uno strano simbolo col suo sangue sul muro: una goccia del suo sangue cade sul volto della bambola e affonda nel suo occhio. Sin dall’antichità, i bambini hanno sempre coccolato le bambole, che sono state venerate dai popoli primitivi, ed invocate come strumenti magici nel bene e nel male. Dall’incipit del film capiamo subito che Annabelle, spin-off (o prequel, che dir si voglia) de L’evocazione – The Conjuring, smussa, esattamente come la pellicola di cui si propone di raccontare le origini, quegli angoli del genere horror appartenenti alla sfera dell’intimità, tra case infestate, allucinazioni familiari, oggetti mistificati e demoni alla ricerca di anime innocenti da sacrificare, servendosi di una lunghissima tradizione - si leggono, tra le righe e non, tanti piccoli richiami alla categoria, da Rosemary’s Baby a L’esorcista, passando per La bambola assassina fino ai più recenti lavori di James Wan - per ammaliare senza mezzi termini lo spettatore, generando lo spavento non per mezzo del suono o degli effetti speciali, ma grazie alla costruzione degli ambienti e ai movimenti di macchina. Nonostante la sceneggiatura di Gary Dauberman penalizzi più volte lo sviluppo del racconto, John R. Leonetti (che de L'evocazione aveva curato la splendida fotografia), esattamente come papà Wan (regista del film del 2013, che qui compare nelle vesti di produttore), si rivela bravino nel costruire la tensione e nel tenere incollato il pubblico alla sedia senza farli venire voglia di scappare, riuscendo a suscitare clamore – nonostante il finale sottotono – anche dopo lo scorrere dei titoli di coda. L'assenza di James Wan dietro la macchina da presa, comunque, si sente eccome. Non basta indugiare sull'espressione disturbante della bambola Annabelle - un finto sorriso dietro al quale si nasconde un'espressione malefica - quando lo si fa, serve anche una sceneggiatura solida e inquietante. Che non c'è. Annabelle non è sconvolgente, ma è comunque una pellicola capace di trasformare una palese mancanza di originalità in una piacevole raccolta del meglio dell’horror degli ultimi trent’anni.


Elena Mandolini

Buone pappe e buon spavento....... 


©RIPRODUZIONE RISERVATA


martedì 14 ottobre 2014

Serata tipo - Adrenalinico con amici

Per soddisfare la vostra voglia di adrenalina, abbiamo pensato a un connubio interessante. Partiamo dal film: Anarchia - La notte del Giudizio, un sequel nettamente superiore rispetto al primo episodio (cosa assai anomala nel cinema) e leggendo la recensione capirete il perché. Una siffatta storia, che vi saprà coinvolgere e riflettere non poco, andava accompagnata a un piatto sostanzioso e dai gusti decisi, ma comunque veloce da preparare. Occhio, però, ai Pici, perché richiedono una cottura che si aggira attorno ai 20 minuti. Barricatevi dentro casa, gustatevi questa delizia e attenzione a chi busserà alla vostra porta...


La ricetta
Pici con il tonno in bianco





INGREDIENTI 4 persone:

-          400 g. di pici;
-          6 filetti di alici sott’olio;
-          200 g. di tonno sott’olio;
-          3 spicchi d’aglio
-          2 peperoncini;
-          2 manciate di olive nere denocciolate;
-          2 manciate di capperi;
-          4 pomodori secchi;
-          1 cucchiaio di bottarga di tonno macinata;
-          buccia di un limone grattata;
-          olio evo, sale, origano, zenzero macinato: q.b.


PREPARAZIONE (15 minuti):

Fare un soffritto con l’olio, i peperoncini, gli spicchi d’aglio tagliati a metà e privati dell’anima e le alici sminuzzate. Spegnere il fuoco, togliere l’aglio, aggiungere il tonno, le olive e i pomodori secchi tagliati a pezzettini, i capperi, lo zenzero e la buccia del limone.
Far bollire in abbondante acqua salata i pici. Scolare la pasta al dente e mantecarla in padella aiutandosi con acqua di cottura.
Impiattare con  una spolverata di origano e con la bottarga.

Alessandro Ricchi


La recensione
Anarchia - La notte del Giudizio 




Futuro prossimo. Negli Stati Uniti d'America il governo ha reso legali tutti i crimini una notte all'anno per 12 ore, omicidio compreso, in modo che nel resto dell’anno, a seguito di questa liberazione della violenza, le persone siano pacifiche e rispettose della legge. Questo fenomeno si chiama Lo Sfogo e parteciparvi significa Purificarsi (dall’odio, dalle paure etc..). Le regole sono semplici: puoi Purificarti per strada e puoi utilizzare armi che non superino una determinata forza di detonazione; puoi torturare a piacimento chiunque, basta che non faccia parte dell’élite politica che gode di immunità; polizia e medici non possono lavorare per tutta la durata dello Sfogo. Il problema di base è che i ricchi possono comprarsi sistemi di sicurezza sofisticati, rimanendo quindi al sicuro nelle loro case, mentre i poveri rischiano ogni volta la vita; senza dimenticare che, in questa notte, molte persone cercano vendetta, soprattutto nei casi di mala legislazione. Fra questi c’è il Sergente che vuole uccidere l’uomo che, da ubriaco, ha investito suo figlio e che per un cavillo legale non è finito in carcere e vive tranquillo con moglie e figli. Anarchia -  La notte del giudizio è il sequel de La notte del giudizio e che vanta il medesimo regista: James DeMonaco. Dalle numerose differenze tra il primo e secondo episodio e dal netto miglioramento con questo nuovo lavoro, è evidente che DeMonaco ha ascoltato le critiche, soprattutto quelle del pubblico, andando a colmare molte lacune del precedente film. Infatti molti cinefili si erano mossi sullo stesso fronte: idea geniale, ma la storia è troppo affrettata, il finale è frettoloso e il film non tocca tematiche socio – culturali importanti. Infatti, già l’inizio di Anarchia è chiaramente superiore a quello del primo episodio. I cinque personaggi protagonisti vengono ben settati fin dall’inizio, come anche le loro vicende personali attraverso una buona sceneggiatura che svela e non svela il loro passato; altrimenti detto, non vi sono sciocchi dialoghi in cui i personaggi si raccontano esplicitamente cosa è accaduto loro, solo per farcelo sapere a noi e mandare avanti la storia. Un esempio concreto: Liz e Shane stanno per divorziare, ma non lo veniamo a sapere solo in seguito, mentre nelle prime sequenze si avverte solo una forte tensione e i due parlano di un fatto importante da raccontare o meno alla sorella di Shane. Settato molto meglio anche il concetto dello Sfogo e di come le persone si preparino ad affrontare la notte del giudizio: davvero molto angosciante. Ovviamente DeMonaco si muove su un terreno già conosciuto e decide di puntare su tipologie di personaggi già collaudati in altri film di genere: la coppia che si deve separare ma si riappacifica, la madre coraggio, l’adolescente idealista, l’eroe – antieroe. Si badi bene, però, che l’abilità del regista consiste nel farli agire in maniera autonoma, senza mai farli diventare semplici cliché. Molto interessante nel film, cosa che era solo accennata nel primo episodio, è l’analisi socio – culturale di un sistema che è un evidente attacco ai governi di oggi. La classe politica qui è quasi un sovrano che dispensa morte e assoluzione; detiene il potere e vuole mantenere lo status quo sulla pelle della povera gente, tant'è che i Padri Fondatori attaccano solamente le case popolari per decimare quella parte di popolazione reputata da loro inutile. I poveri sono i più vulnerabili durante lo sfogo e non possono comprare costosi e infallibili sistemi di sicurezza, vien da sé, quindi, che siano i primi a morire, se non gli unici. Agghiacciante, poi, è il sistema che i ricchi usano per purificarsi: comprare o rapire gente povera per poi torturarla a morte. Altrettanto interessante è la morale di fondo: la violenza porta altra violenza. Tale assunto viene incarnato, per contrapposizione, dal personaggio del Sergente che vuole vendicare la morte del figlio e uccidere l’uomo che lo ha investito. Proprio quando sta per compiere il delitto, il Sergente si blocca ricordando le parole della giovane idealista Cali (non si sarebbe sentito meglio e non avrebbe portato a nulla). Tant’è che, poi, il Sergente riceve un premio in cambio: viene salvato in extremis proprio dall’uomo che voleva uccidere e che poi ha risparmiato. Buona anche la prova del cast che non vanta star, ma attori che si sono visti di sfuggita in altri lungometraggi. Anarchia – La notte del giudizio è un film angosciante, ma che porta a numerose riflessioni sul genere umano. Non male per un film che rientra a pieno titolo nella categoria cinematografica e letteraria del genere distopico, ovvero di un futuro caratterizzato da un’utopia in negativo.

 Elena Mandolini


Buone pappe e buon film!

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