Partiamo dal film. Riddick, con quel mastodonte di Vin Diesel, che piace tanto alle femminucce per ovvi motivi e ai maschietti per la simpatia coatta e l'ironia. Ultimo capitolo (forse) della trilogia dedicata all'antieroe più amato degli ultimi anni e che lo vede ritornare al suo habitat naturale: un ambiente solitario e ostile che saprà piegare alle sue regole. Quale ricetta si poteva ben abbinare con un tale kick-ass? Una bella e nutriente ricetta romana, con un pizzico di inventiva dello Chef: Cacio e pepe alla Tony, alias con l'aggiunta di croccante granella di pistacchi. Enjoy!
La ricetta
Cacio e pepe alla Tony
INGREDIENTI per 2 persone:
-
200 g. di spaghetti;
-
1 manciata di pepe nero in grani;
-
20 g. di pistacchi sgusciati;
-
olio evo, pecorino romano: q.b.
PREPARAZIONE (15 minuti):
Tritare al coltello i pistacchi e
metterli da parte. Tritare anche il pepe e metterlo in una padella con l’olio,
scaldare e appena inizia a friggere spegnere e togliere dal fuoco.
Cuocere gli spaghetti in
abbondante acqua salata, scolarli al dente e mantecarli in padella
intervallando acqua di cottura e pecorino grattato.
Impiattare con una manciata di
pecorino e i pistacchi tritati.
Alessandro Ricchi
La recensione
Riddick
Il mercenario spaziale
Riddick era stato messo a capo di un esercito di Necromonger. I giochi di
potere e l’assenza del contatto con la natura, lo rendevano infelice e dedito
all’alcool. Tradito da chi si fidava, viene abbandonato, quasi morto, in un
pianeta ostile, dall’ambiente quasi invivibile e con animali mostruosi pronti
ad ucciderlo. Per Riddick, però, è quello il suo ambiente naturale in cui
vivere e, dopo qualche problema iniziale, riesce a trovare il modo per
adattarsi al nuovo pianeta. Il
personaggio di Riddick, interpretato da Vin Diesel, si era fatto conoscere per
la prima volta nel film Pitch Black, le
cui avventure erano continuate in The
chronicles of Riddick, per poi approdare in questo ultimo capitolo,
intitolato semplicemente Riddick. Già
solo dal titolo, è evidente l’intento del regista David Twohy e dell’attore
Diesel, qui co-produttore del film: omaggiare questo personaggio. Riddick è un
cattivo – buono, che vive con le sue regole, uccide, medita vendetta, ma non
sopporta la vigliaccheria, i soprusi e l’accanimento contro i più deboli. Un
vero anti-eroe che ha conquistato il pubblico in Pitch Black. Il pubblico, però, era stato tradito col secondo
capitolo della trilogia, in cui Riddick viene spostato dal suo ambiente
naturale e messo in un contesto a lui anomalo, che non ne aveva di certo esaltato
le qualità, ma anzi lo aveva ridicolizzato. Dopo quasi dieci anni di attesa e,
soprattutto, tanti dubbi da parte dei fan, Twohy ha deciso di premiare tale
attesa e di far tornare Riddick nell’olimpo degli anti - eroi. Con un ottimo
espediente nello script (amnesia a seguito del tradimento e del tentato
omicidio da parte di Necromonger), lo riporta alle origini e lo abbandona in un
ambiente piccolo ma letale, popolato da orrendi mostri, ottimamente realizzati
con tecnica CGI. Il film, ovviamente, è solo azione e ritmo incalzante. La
fotografia alterna colori caldi per il giorno, mettendo in risalto il desertico
paesaggio e oscuri per la notte, per sottolineare la pericolosità e l’ambiguità
che si celano nel buio. In entrambi i casi, esaltano la potenza e la presenza
fisica del protagonista, che è ben interpretato da Vin Diesel: sembra quasi che
l’uno sia l’alter ego dell’altro e viceversa. Riddick è un film di fantascienza e di avventura, che è dedicato ai
fan del primo vero mercenario raccontato in
Pitch Black e che, quindi,
deve essere visto solo dai suoi veri seguaci. Tutti gli altri, infatti, non ne
apprezzerebbero appieno la bellezza.
Elena Mandolini
Buone pappe e buon film!
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