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giovedì 15 maggio 2014

Serata tipo - Spacca tutto tra amici

Partiamo dal film. Riddick, con quel mastodonte di Vin Diesel, che piace tanto alle femminucce per ovvi motivi e ai maschietti per la simpatia coatta e l'ironia. Ultimo capitolo (forse) della trilogia dedicata all'antieroe più amato degli ultimi anni e che lo vede ritornare al suo habitat naturale: un ambiente solitario e ostile che saprà piegare alle sue regole. Quale ricetta si poteva ben abbinare con un tale kick-ass? Una bella e nutriente ricetta romana, con un pizzico di inventiva dello Chef: Cacio e pepe alla Tony, alias con l'aggiunta di croccante granella di pistacchi. Enjoy!


La ricetta
Cacio e pepe alla Tony






INGREDIENTI per 2 persone:

-          200 g. di spaghetti;
-          1 manciata di pepe nero in grani;
-          20 g. di pistacchi sgusciati;
-          olio evo, pecorino romano: q.b.


PREPARAZIONE (15 minuti):

Tritare al coltello i pistacchi e metterli da parte. Tritare anche il pepe e metterlo in una padella con l’olio, scaldare e appena inizia a friggere spegnere e togliere dal fuoco.
Cuocere gli spaghetti in abbondante acqua salata, scolarli al dente e mantecarli in padella intervallando acqua di cottura e pecorino grattato.
Impiattare con una manciata di pecorino e i pistacchi tritati.

Alessandro Ricchi


La recensione
Riddick





Il mercenario spaziale Riddick era stato messo a capo di un esercito di Necromonger. I giochi di potere e l’assenza del contatto con la natura, lo rendevano infelice e dedito all’alcool. Tradito da chi si fidava, viene abbandonato, quasi morto, in un pianeta ostile, dall’ambiente quasi invivibile e con animali mostruosi pronti ad ucciderlo. Per Riddick, però, è quello il suo ambiente naturale in cui vivere e, dopo qualche problema iniziale, riesce a trovare il modo per adattarsi al nuovo pianeta. Il personaggio di Riddick, interpretato da Vin Diesel, si era fatto conoscere per la prima volta nel film Pitch Black, le cui avventure erano continuate in The chronicles of Riddick, per poi approdare in questo ultimo capitolo, intitolato semplicemente Riddick. Già solo dal titolo, è evidente l’intento del regista David Twohy e dell’attore Diesel, qui co-produttore del film: omaggiare questo personaggio. Riddick è un cattivo – buono, che vive con le sue regole, uccide, medita vendetta, ma non sopporta la vigliaccheria, i soprusi e l’accanimento contro i più deboli. Un vero anti-eroe che ha conquistato il pubblico in Pitch Black. Il pubblico, però, era stato tradito col secondo capitolo della trilogia, in cui Riddick viene spostato dal suo ambiente naturale e messo in un contesto a lui anomalo, che non ne aveva di certo esaltato le qualità, ma anzi lo aveva ridicolizzato. Dopo quasi dieci anni di attesa e, soprattutto, tanti dubbi da parte dei fan, Twohy ha deciso di premiare tale attesa e di far tornare Riddick nell’olimpo degli anti - eroi. Con un ottimo espediente nello script (amnesia a seguito del tradimento e del tentato omicidio da parte di Necromonger), lo riporta alle origini e lo abbandona in un ambiente piccolo ma letale, popolato da orrendi mostri, ottimamente realizzati con tecnica CGI. Il film, ovviamente, è solo azione e ritmo incalzante. La fotografia alterna colori caldi per il giorno, mettendo in risalto il desertico paesaggio e oscuri per la notte, per sottolineare la pericolosità e l’ambiguità che si celano nel buio. In entrambi i casi, esaltano la potenza e la presenza fisica del protagonista, che è ben interpretato da Vin Diesel: sembra quasi che l’uno sia l’alter ego dell’altro e viceversa. Riddick è un film di fantascienza e di avventura, che è dedicato ai fan del primo vero mercenario raccontato in  Pitch Black e che, quindi, deve essere visto solo dai suoi veri seguaci. Tutti gli altri, infatti, non ne apprezzerebbero appieno la bellezza.

Elena Mandolini


Buone pappe e buon film!

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