Buona sera a tutti festosi natalizi appena alzati dalle tavole! Avete finito di mangiare? Siete sazi tra piatti di pesce della vigilia e succulenti secondi di carne di Natale? E noi continuiamo a parlare di cibo! Quello che vi proponiamo oggi è un piatto nutriente, ma al contempo leggero. Insomma una ricetta ideale da preparare dopo i bagordi delle feste e adatta a chi, comunque, non vuole mettersi a dieta! E non dimentichiamoci di chi deve tornare in ufficio prima di Capodanno! Eccovi il Pollo all'arancia: da gustare con le mani. Visto, poi, che siamo in periodo di festa ed è un classico andare al cinema, vi consigliamo un film attualmente nelle sale, agrodolce e tragicomico: Storie pazzesche. Non ci resta che augurarvi buone feste e restate connessi perché tra domani e lunedì inseriremo un altro post con un film davvero coccoloso... Per sapere qual'è, stay tuned!
La ricetta
Pollo all'arancia
INGREDIENTI per 4 persone:
- 4/4 di pollo (1 kg);
-
un bicchiere di spremuta d’arancia;
-
1 manciata di mentuccia fesca;
-
olio evo, sale, pepe, paprika forte, aglio in polvere,
timo, menta, semi di finocchio: q.b.
PREPARAZIONE (20 minuti):
Ricoprire bene i quarti di pollo
con le spezie e le erbe aromatiche tritate e lasciarli riposare un’ora in
frigo. In una padella mettere poco olio e cuocere a fuoco alto i quarti di
pollo da entrambi i lati, far dorare e sfumare con la spremuta d’arancia.
Continuare la cottura con coperchio a fuoco moderato per 15 minuti c.a.
aggiungendo se occorre poca acqua.
Impiattare con una spolverata di
mentuccia, fette di arancia e glassa di aceto balsamico.
Alessandro Ricchi
La recensione
Storie Pazzesche
Film a episodi: Pasternak; I ratti; Il più forte; Bombetta; La proposta; Finchè morte non ci separi. Prodotto e presentato da
Pedro Almodovar, Storie pazzesche è
frutto dell’ingegno di Damián Szifron. Feroce, ironico, grottesco e spiritoso è un
film composto a episodi e, apparentemente, privo di legame. A occhio attento,
invece, si può scorgere un forte filo conduttore: la vendetta. Tutte le storie
che Szifron affronta si basano su ritorsioni e rappresaglie sia contro il
Sistema (inteso come società), che contro le persone, soprattutto quelle a noi
più care. Esempi lampanti sono gli episodi Bombetta
e Finché morte non ci separi. Il
primo è un chiaro attacco a quelle società di riscossione crediti, che abusano
del loro potere e infieriscono sul cittadino comune, che spesso cade vittima di
burocrazia creata ad hoc solo per spillare soldi; infatti, l’ingegnere
protagonista dell’episodio, diventa una sorta di eroe, che ha alzato la testa,
seppur con violenza, e riesce persino a riconquistare la moglie. Il secondo è
uno dei più classici casi di vendetta legata al tradimento tra marito e moglie,
che qui si sono addirittura appena sposati; lampante è il momento in cui i due
si mettono a piangere e, per creare compassione e un precedente in un futuro
eventuale divorzio, cercano di piangere sempre più forte dell’altro. Nonostante
tutti gli episodi si basino su presupposti banali, la sceneggiatura fresca e i
dialoghi accattivanti e al vetriolo, rendono Storie pazzesche un film godibilissimo e molto piacevole. In un
certo senso, lo si potrebbe definire un film liberatorio dal punto di vista
psicologico: tramite l’identificazione coi personaggi che si lasciano andare
all’ira, alla disperazione e al dispiacere, viviamo il nostro momento di
rivalsa e di ribellione. Chi infatti, non ha mai avuto la voglia di spaccare un
vetro di fronte alle ingiustizie? Chi non ha mai voluto menare l’amante del
proprio compagno? E chi non ha mai voluto far del male al guidatore che ci
taglia la strada e ci manda a quel paese? O, più semplicemente, vendicarsi di
chi ci ha fatto del male nel corso della nostra vita? Gli attori ben si
adeguano a queste atmosfere, a tratti surreali, e con la loro bravura rendono
ancor più piacevole la visione del film. Storie
pazzesche è un’opera da scoprire, per prendere con ironia le sopraffazioni
e le meschinerie dei tempi d’oggi.
Elena Mandolini
Buone pappe e buon film!
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