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domenica 28 giugno 2015

Serata tipo - Tutti insieme al Jurassic Park

Come giustamente mi ha appena suggerito Alessandro, non c'è cosa migliore di riunirsi tutti insieme e fare una full immersion di una saga cinematografica amata. In questo caso, si tratta di una visione a suon di morsi, zampate, graffi e pasti (con umani nel menù). Perché parliamo della saga di Jurassic Park, arrivata al suo quarto capitolo, ovvero Jurassic World. Come si potrebbe accompagnare al meglio la visione di questo film? Ma, ovviamente, mangiando a morsi una deliziosa Tortillas con wurstel! Provare per credere...

La ricetta
Tortillas con wurstel





INGREDIENTI per 2 persone:

-          2 tortillas;
-          200 g. c.a. di wurstel di suino;
-          200 g. c.a di scamorza;
-          4 foglie di cavolo bianco;
-          4 cucchiaini salsa bbq;
-          4 cucchiai di maionese;



PREPARAZIONE (10 minuti):

Pulire e tagliare le foglie di cavolo a striscioline, metterle da parte. Cuocere i wurstel divisi a metà su una piastra su entrambi i lati, aggiungere la scamorza tagliata a fettine, farla sciogliere. Prendere una tortilla, mettere i wurstel con formaggio, il cavolo e le salse. Arrotolare chiudendo bene ai lati. Fare lo stesso con l’altra tortilla. Impiattare tagliando a metà il rotoli, decorare con salsa all’aceto balsamico.

Alessandro Ricchi


La recensione
Jurassic World








Ventidue anni dopo i fatti accaduti al Jurassic Park, il sogno di John Hammond è diventato realtà. La società InGen ha finalmente ultimato la progettazione su Isla Nublar di un parco a tema completamente funzionante, che attira migliaia di turisti ogni giorno: il Jurassic World. Il proprietario del parco è Simon Masrani, uno degli uomini più ricchi al mondo che ha ricevuto l'incarico di portare avanti il progetto su Isla Nublar proprio da Hammond, poco prima della sua morte. Jurassic World ha avuto la sua apertura ufficiale nel 2005. I due fratelli Zack e Gray Mitchell partono in aereo per arrivare sull'isola, visitare l'enorme parco e far visita alla loro zia Claire Dearing, la responsabile delle operazioni del parco e che non vedono da diversi anni; appena arrivati vengono accolti dall'assistente personale di Claire, Zara, poiché la zia è troppo impegnata nel far aumentare i flussi di turisti sull'isola. Infatti, passati alcuni anni, il mondo si è abituato all'idea dell'esistenza di un'isola in cui vivono dei dinosauri e questo comporta un costante calo di visitatori. Per risvegliare l'interesse del pubblico Claire e il genetista capo, Henry Wu, decidono di creare un esemplare di dinosauro mai visto prima geneticamente modificato. Miscelando i DNA di diverse specie di dinosauri e animali attuali creano l'Indominus rex, una creatura tanto intelligente quanto pericolosa e misteriosa; è proprio per questo che il dottor Wu tiene alla riservatezza dell'identità dei campioni DNA che sono stati utilizzati per la creazione dell'animale. Nel parco lavora anche Owen Grady, un guardiano che si dedica alle interazioni sociali dei Velociraptor, con cui mantiene un rapporto basato sul rispetto e sulla fiducia; i raptor sono quattro: Charlie, Blue, Delta ed Echo. Ovviamente, qualcosa andrà per il verso sbagliato…
L’attesa, per chi è nato negli anni ottanta, è stata spasmodica. Perché, quando nel lontano 1993 uscì Jurassic Park firmato da Steven Spielberg, i teenager di allora rimasero sbalorditi. Più di chiunque altro. Più di qualsiasi cinefilo. I dinosauri erano spettacolari, la tecnica CGI venne usata così alla perfezione che personaggi e l’ambientazione interagivano senza intoppi. Insomma sembrava davvero che il Tyrannosaurus Rex stesse per fare un sol boccone del mal capitato di turno. E che dire del merchandising? Astucci, diari, quaderni (la sottoscritta aveva la collezione completa), giocattoli, fumetti tratti dal film e collane in edicola per ricostruire il tuo dinosauro preferito. Persino a confronto di quello di oggi, nonostante la modernità del viral marketing e dei social media, lo devasta con una zampata (di Velociraptor ovviamente!). Andando avanti di qualche anno, in cui sono stati prodotti il riuscito Il mondo perduto – Jurassic Park e il deprimente Jurassic Park 3, si faceva sempre più largo l’idea che un film dedicato al parco / sogno di John Hammond sarebbe stato fantastico. E ben 22 anni dopo, il desiderio di Hammond e dei fan si è avverato grazie al regista Colin Trevorrow. Scritto da Trevorrow stesso assieme a Derek Connolly, il film svecchia la trama e ci pone di fronte ai cambiamenti epocali in fatto di contesto sociale. Questa volta, seppur il proprietario sia un uomo, a comandare il parco è una donna. D’altra parte, Ellie Sattler nel 1993 lo aveva predetto: la donna eredita la Terra (in questo caso il parco). Di rimando, a seguito dei tanti movimenti per la difesa degli animali, c’è anche un forte contesto animalista rappresentato egregiamente dal personaggio di Owen Grady. I bambini ci sono sempre e questa volta lo schermo spetta a due fratelli: uno adolescente alle prese con gli ormoni e l’altro in costante ricerca dell’approvazione del maggiore. Non mancano neanche le speculazioni, i giochi di potere e denaro che avevano caratterizzato la prima avventura del Jurassic Park. Essendo un film d’azione, non bisogna aspettarsi forti caratterizzazioni, ma comunque ogni personaggio ha il suo perché e la sceneggiatura gioca molto con l’ironia e il comico, alternati alle scene drammatiche; come aveva già insegnato papà Steven Spielberg. I personaggi più riusciti restano, a prescindere, il Parco e i suoi Dinosauri. Nel corso del film ci vengono mostrate più attrazioni e, vi assicuro, che io avrei fatto volentieri minimo tre giri su ognuna di esse. C’è il Regno del T – Rex, lo Show del pasto nella laguna artificiale, il safari nella Valle dei Gallimimus, la Crociera Cretacea, la Voliera, l’Arena dei Pachi e persino lo Zoo dei cuccioli, dov’è possibile giocare coi cuccioli di dinosauri erbivori (e io ci sarei rimasta un giorno intero!). Come nel capostipite della saga, anche qui i Dinosauri sono realizzati a dovere, se non addirittura migliorati nelle sinuose movenze e nella coordinazione degli arti; in tal senso i quattro Velociraptor addestrati da Owen Grady sono davvero incredibili. Occhio, poi, alla commovente scena che vede protagonista un dolcissimo esemplare di Brontosauro adulto. Passando ai protagonisti in carne e ossa, bisogna ammettere che il piccolo Ty Simpkins riesce a battere i colleghi più navigati; d’altra parte, si era già fatto notare nei primi due episodi di Insidious. Non male neanche Bryce Dallas Howard (figlia di Ron – Happy Days – Howard), che dimostra di essere una giovane attrice in ascesa, che spero possa avere maggior ruoli importanti in futuro. Chiude il cerchio l’affascinante Chris Pratt, già eroe strampalato nel divertente I guardiani della Galassia. Nonostante tutto, nonostante il mio entusiasmo di bambina che ha accompagnato la visione di questo film, il primo Jurassic Park avrà sempre un fascino particolare e insuperabile. Il primo è sempre indimenticabile. Come spesso, d’altronde, accade in tante saghe cinematografiche.

Elena Mandolini

Buone pappe e buon film! 

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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