Come giustamente mi ha appena suggerito Alessandro, non c'è cosa migliore di riunirsi tutti insieme e fare una full immersion di una saga cinematografica amata. In questo caso, si tratta di una visione a suon di morsi, zampate, graffi e pasti (con umani nel menù). Perché parliamo della saga di Jurassic Park, arrivata al suo quarto capitolo, ovvero Jurassic World. Come si potrebbe accompagnare al meglio la visione di questo film? Ma, ovviamente, mangiando a morsi una deliziosa Tortillas con wurstel! Provare per credere...
La ricetta
Tortillas con wurstel
INGREDIENTI per 2 persone:
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2 tortillas;
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200 g. c.a. di wurstel di suino;
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200 g. c.a di scamorza;
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4 foglie di cavolo bianco;
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4 cucchiaini salsa bbq;
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4 cucchiai di maionese;
PREPARAZIONE (10 minuti):
Pulire e tagliare le foglie di
cavolo a striscioline, metterle da parte. Cuocere i wurstel divisi a metà su
una piastra su entrambi i lati, aggiungere la scamorza tagliata a fettine,
farla sciogliere. Prendere una tortilla, mettere i wurstel con formaggio, il
cavolo e le salse. Arrotolare chiudendo bene ai lati. Fare lo stesso con
l’altra tortilla. Impiattare tagliando a metà il rotoli, decorare con salsa
all’aceto balsamico.
Ventidue
anni dopo i fatti accaduti al Jurassic Park, il sogno di John Hammond è
diventato realtà. La società InGen ha finalmente ultimato la progettazione su
Isla Nublar di un parco a tema completamente funzionante, che attira migliaia
di turisti ogni giorno: il Jurassic World. Il proprietario del parco è Simon
Masrani, uno degli uomini più ricchi al mondo che ha ricevuto l'incarico di
portare avanti il progetto su Isla Nublar proprio da Hammond, poco prima della
sua morte. Jurassic World ha avuto la sua apertura ufficiale nel 2005. I due
fratelli Zack e Gray Mitchell partono in aereo per arrivare sull'isola,
visitare l'enorme parco e far visita alla loro zia Claire Dearing, la
responsabile delle operazioni del parco e che non vedono da diversi anni;
appena arrivati vengono accolti dall'assistente personale di Claire, Zara,
poiché la zia è troppo impegnata nel far aumentare i flussi di turisti
sull'isola. Infatti, passati alcuni anni, il mondo si è abituato all'idea
dell'esistenza di un'isola in cui vivono dei dinosauri e questo comporta un
costante calo di visitatori. Per risvegliare l'interesse del pubblico Claire e
il genetista capo, Henry Wu, decidono di creare un esemplare di dinosauro mai
visto prima geneticamente modificato. Miscelando i DNA di diverse specie di
dinosauri e animali attuali creano l'Indominus rex, una creatura tanto
intelligente quanto pericolosa e misteriosa; è proprio per questo che il dottor
Wu tiene alla riservatezza dell'identità dei campioni DNA che sono stati utilizzati
per la creazione dell'animale. Nel parco lavora anche Owen Grady, un guardiano
che si dedica alle interazioni sociali dei Velociraptor, con cui mantiene un
rapporto basato sul rispetto e sulla fiducia; i raptor sono quattro: Charlie,
Blue, Delta ed Echo. Ovviamente, qualcosa andrà per il verso sbagliato…
L’attesa, per chi è nato
negli anni ottanta, è stata spasmodica. Perché, quando nel lontano 1993 uscì
Jurassic Park firmato da Steven Spielberg, i teenager di allora rimasero
sbalorditi. Più di chiunque altro. Più di qualsiasi cinefilo. I dinosauri erano
spettacolari, la tecnica CGI venne usata così alla perfezione che personaggi e l’ambientazione
interagivano senza intoppi. Insomma sembrava davvero che il Tyrannosaurus Rex
stesse per fare un sol boccone del mal capitato di turno. E che dire del
merchandising? Astucci, diari, quaderni (la sottoscritta aveva la collezione
completa), giocattoli, fumetti tratti dal film e collane in edicola per
ricostruire il tuo dinosauro preferito. Persino a confronto di quello di oggi,
nonostante la modernità del viral marketing e dei social media, lo devasta con
una zampata (di Velociraptor ovviamente!). Andando avanti di qualche anno, in
cui sono stati prodotti il riuscito Il mondo perduto – Jurassic Park e il
deprimente Jurassic Park 3, si faceva sempre più largo l’idea che un film
dedicato al parco / sogno di John Hammond sarebbe stato fantastico. E ben 22
anni dopo, il desiderio di Hammond e dei fan si è avverato grazie al regista
Colin Trevorrow. Scritto da Trevorrow stesso assieme a Derek Connolly, il film
svecchia la trama e ci pone di fronte ai cambiamenti epocali in fatto di
contesto sociale. Questa volta, seppur il proprietario sia un uomo, a comandare
il parco è una donna. D’altra parte, Ellie Sattler nel 1993 lo aveva predetto:
la donna eredita la Terra (in questo caso il parco). Di rimando, a seguito dei
tanti movimenti per la difesa degli animali, c’è anche un forte contesto
animalista rappresentato egregiamente dal personaggio di Owen Grady. I bambini
ci sono sempre e questa volta lo schermo spetta a due fratelli: uno adolescente
alle prese con gli ormoni e l’altro in costante ricerca dell’approvazione del
maggiore. Non mancano neanche le speculazioni, i giochi di potere e denaro che
avevano caratterizzato la prima avventura del Jurassic Park. Essendo un film d’azione,
non bisogna aspettarsi forti caratterizzazioni, ma comunque ogni personaggio ha
il suo perché e la sceneggiatura gioca molto con l’ironia e il comico,
alternati alle scene drammatiche; come aveva già insegnato papà Steven
Spielberg. I personaggi più riusciti restano, a prescindere, il Parco e i suoi Dinosauri.
Nel corso del film ci vengono mostrate più attrazioni e, vi assicuro, che io
avrei fatto volentieri minimo tre giri su ognuna di esse. C’è il Regno del T –
Rex, lo Show del pasto nella laguna artificiale, il safari nella Valle dei
Gallimimus, la Crociera Cretacea, la Voliera, l’Arena dei Pachi e persino lo Zoo
dei cuccioli, dov’è possibile giocare coi cuccioli di dinosauri erbivori (e io
ci sarei rimasta un giorno intero!). Come nel capostipite della saga, anche qui
i Dinosauri sono realizzati a dovere, se non addirittura migliorati nelle
sinuose movenze e nella coordinazione degli arti; in tal senso i quattro
Velociraptor addestrati da Owen Grady sono davvero incredibili. Occhio, poi,
alla commovente scena che vede protagonista un dolcissimo esemplare di
Brontosauro adulto. Passando ai protagonisti in carne e ossa, bisogna ammettere
che il piccolo Ty Simpkins riesce a battere i colleghi più navigati; d’altra
parte, si era già fatto notare nei primi due episodi di Insidious. Non male
neanche Bryce Dallas Howard (figlia di Ron – Happy Days – Howard), che dimostra
di essere una giovane attrice in ascesa, che spero possa avere maggior ruoli
importanti in futuro. Chiude il cerchio l’affascinante Chris Pratt, già eroe
strampalato nel divertente I guardiani della Galassia. Nonostante tutto, nonostante
il mio entusiasmo di bambina che ha accompagnato la visione di questo film, il
primo Jurassic Park avrà sempre un fascino particolare e insuperabile. Il primo
è sempre indimenticabile. Come spesso, d’altronde, accade in tante saghe
cinematografiche.
Buone pappe e buon film!
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