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sabato 8 novembre 2014

Serata tipo - Forza azzurri (di Rugby) 3

Tra poche ore l'Italia di Rugby scenderà in campo ad Ascoli Piceno contro Samoa nel primo Test Match di novembre. Pronti a tifare? Noi siamo talmente pronti che abbiamo deciso di dedicargli un altro post. Alessandro ha ideato, per l'occasione, un piatto davvero squisito: Il Tricolore è servito. Un piatto unico che comprende bocconcini di coniglio conditi col pesto (verde), riso (bianco) e peperoni con pomodori secchi saltati in padella (rosso). Come accompagnamento, da vedere dopo la partita è ovvio, ho deciso di abbinarci un nuovo film carico di azione, avventura, ma anche di sentimenti ed emozioni: Guardiani della Galassia. Non ci resta altro che augurare in bocca al lupo agli azzurri e a voi buon divertimento!


La ricetta
Il Tricolore è servito





INGREDIENTI per 2 persone:

-         400 g c.a.. di coniglio;
-         3 tazzine di riso di grana lunga;
-         1 peperone rosso;
-         1 peperoncino;
-         1 spicchio d’aglio;
-         6 pomodori secchi;
-         2 manciate abbondanti di foglie di basilico,
-         1 manciata di pinoli;
-         1 cucchiaio di parmigiano grattato;
-         1 cucchiaio di pecorino grattato;
-         olio evo, sale,pepe, alloro, rosmarino, vino bianco: q.b.;




PREPARAZIONE (30 minuti):

Disossare il coniglio, tagliarlo a pezzi piccoli e farlo macerare con olio, vino bianco, alloro e rosmarino per un’ora. Nel frattempo pulire il peperone, tagliarlo a striscioline e saltarlo in padella con l’olio, l’aglio, il peperoncino e i pomodori secchi.
Preparare il pesto frullando con dell’olio il basilico e i pinoli, aggiungere il parmigiano, il pecorino e un pizzico di sale.
Saltare il coniglio in una padella con dell’olio, salare e pepare, sfumare con il vino bianco. Poi cuocere con coperchio per 5-8 minuti.
Cuocere il riso in abbondante acqua salata. Scolarlo e lasciarlo raffreddare in una terrina con dell’olio. In una ciotolina mettere il pesto, aggiungere il coniglio e amalgamare bene.
Impiattare mettendo nell’ordine il coniglio, il riso e i peperoni.

Alessandro Ricchi


La recensione
Guardiani della Galassia





Siamo nel 1988. In seguito alla morte della madre, il giovane Peter Quill viene rapito da un gruppo di pirati spaziali chiamati Ravagers, guidati da Yondu Udonta. Ventisei anni dopo, sul pianeta Morag, Quill ruba una misteriosa sfera nascosta in mezzo a delle rovine, ma viene fermato da Korath, un alleato del feroce estremista Kree Ronan l'Accusatore. Quill riesce a fuggire con la sfera ma Yondu, venuto a sapere del furto, mette una taglia sulla sua testa, mentre Ronan manda l'assassina Gamora a recuperare la sfera. Molto divertente. Un piccolo gioiellino di questo nuovo genere cinematografico: il cine – comics, ovvero film tratti da fumetti (comics) di successo. Guardiani della Galassia, nato dallo squadrone della Marvel, era tra i lungometraggi più attesi dell’anno e non ha tradito le aspettative. Un film irriverente, spiritoso e carico di energia e, per fortuna, senza i buonismi fastidiosi alla Capitan America. Questo tono comico, molto insolente a tratti, è la vera anima della storia che rende il nuovo lavoro del regista James Gunn completamente diverso da tutti gli altri cine – comics. D’altra parte Gunn ha alle spalle film come Hero Movie e il sorprendente Super (che guarda caso gioca molto sulla figura dei supereroi calati nel mondo reale) e le sceneggiature delle due trasposizioni di Scooby – Doo e L’alba dei morti viventi. Tutti lavori caratterizzati da una forte dose di sarcasmo e autoironia dei personaggi, nonché da una simpatica bonarietà per nulla stucchevole: insomma era da tempo il regista designato per questa sgangherata banda di eroi. In realtà, più che di eroi, potremmo parlare di anti – eroi: non sono perfetti, ognuno ha un peso sul cuore o sulla coscienza con cui fare i conti e sono ricercati dalla giustizia. I personaggi sono ottimamente descritti e, in virtù dei loro difetti, riescono subito a empatizzare col pubblico. Nel corso di questa avventura adrenalinica e ricca di azione ritroviamo canzoni evergreen degli anni Ottanta, riferimenti a film cult degli stessi anni (Indiana Jones nel prologo dei Predatori e simil-Millennium Falcon come un novello Solo e Groot che ricorda Chewbacca) e, persino, una bella dose di amore e famiglia, senza sdilinquirsi in inutili sdolcinatezze. Peter, infatti, capisce che i suoi soci sono diventati la seconda famiglia, nella quale possono nascere incomprensioni e dispute, ma che possono comunque essere risolte facilmente restando uniti e volendosi bene. Una morale sempreverde, ma grazie alla assenza di una estrema visione buonista non infastidisce e, anzi, arricchisce ancora di più il film. Ovviamente una bella fetta del successo dei Guardiani è da ricercarsi nei poderosi effetti speciali, che diventano sorprendenti tra gli sgargianti colori delle Galassie e delle Nebulose; sembra di stare davvero nel bel mezzo di combattimenti e battaglie stellari. Bravi gli attori Zoe Saldana (truccata molto in stile Avatar) e Chris Pratt (Peter); persino l’ex wrestler David Michael Bautista (Drax il Distruttore) è molto bravo. Peccato che noi italiani non possiamo sapere come siano andate le performance vocali di Vin Diesel (Groot) e Bradley Cooper (Rocket), in quanto prestano la voce a due personaggi realizzati completamente in ICG; per fortuna esistono bravi doppiatori come Massimo Corvo (Vin Diesel) e Christian Iansante (Braldey Cooper). Guardiani della Galassia è un film che saprà accontentare tutte le generazioni. Da vedere.


Elena Mandolini

Buona partita e, ovviamente, buone pappe e buon film!!!!!

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