Ci sono quei film che ti entrano dentro, nel bene o nel male. Solitamente sono anche quei film che vediamo una volta sola nella nostra vita, talmente ci hanno sconvolto o ci hanno fatto emozionare. Miss Violence, Leone D'Argento all'ultimo festival di Venezia, rientra perfettamente in questa categoria. Per accompagnare una visione così forte, abbiamo deciso di abbinarci un piatto agrodolce che spezzi l'amarezza della storia: Spezzatino di manzo brasato con Malvasia di Castelnuovo Don Bosco.
La ricetta
Spezzatino di manzo brasato con Malvasia di Castelnuovo Don Bosco
INGREDIENTI per 2 persone:
-
450 g. c.a. di spezzatino di manzo;
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400 g. di misto funghi;
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1 carota;
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6 foglie di alloro;
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6 foglie di salvia;
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1 rametto di rosmarino;
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1 ciuffo di prezzemolo;
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2 peperoncini;
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2 spicchi d’aglio;
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2 bicchieri di Malvasia di Castelnuovo Don Bosco;
-
olio evo, sale, timo, farina: q.b.
PREPARAZIONE (35 minuti):
Pulire e tagliare i funghi,
pulire la carota e tagliarla a rondelle. Mettere il tutto in una padella
insieme ad uno spicchio d’aglio, un peperoncino, il prezzemolo precedentemente
pulito e tritato, salare, irrorare con olio e cuocere in padella con coperchio
per 10-15 minuti.
In una casseruola mettere olio,
un peperoncino e uno spicchio d’aglio diviso a metà e privato dell’anima,
scaldare e appena inizia a friggere aggiungere lo spezzatino precedentemente
infarinato. Fare dorare tutti i lati della carne, salare e sfumare con il vino.
Aggiungere le foglie di alloro e di salvia e il rametto di rosmarino. Cuocere
con coperchio a fuoco basso per 45 minuti aggiungendo acqua all’occorrenza.
Impiattare mettendo i funghi al
centro e intorno lo spezzatino, spolverare con del timo.
Alessandro Ricchi
La recensione
Miss Violence
La
piccola Angeliki festeggia i suoi undici anni in famiglia. Mentre gli altri si
divertono, lei scavalca il balcone, sorride e si getta nel vuoto. I servizi
sociali cominciano le indagini per capire cosa abbia spinto al suicidio un’adolescente…Vincitore
della Colpa Volpi come miglior interpretazione maschile e Leone d’argento al
Festival di Venezia. Miss Violence è
il film che ha sconvolto Venezia all’ultima mostra del cinema. Un vero pugno
nello stomaco, un manrovescio in faccia. L’opera del regista greco Alexandros
Avranas è disturbante, è tragicamente violento e, purtroppo, anche molto
attuale. Il tutto comincia col suicidio dell’undicenne Angeliki, proprio il
giorno del suo undicesimo compleanno. Fra candeline e festeggiamenti la
piccola, indossando un candido vestito bianco, scavalca il balcone, sorride e
si getta nel vuoto. Ciò che più sconvolge è la serenità sul volto di Angeliki.
Ma perché? Cosa è accaduto di così tremendo da farla arrivare alla conclusione
che la sua libertà sarebbe arrivata solo attraverso la morte? Purtroppo questo
è solo un granello della violenza a cui si assiste guardando l’opera di
Avranas. La violenza domestica è un tassello quanto mai attuale come in questi
ultimi anni. Forse, però, l’aspetto più sconvolgente è l’omertà e il rifiuto.
Il primato del fattore più inquietante spetta, invece, all’idea che l’Uomo
nero, l’Orco cattivo si trovi in casa nostra, sotto le spoglie di chi dovrebbe
proteggerci. Difficile. Davvero difficile parlare di questo film che fin dalle
prime sequenze è volutamente ambiguo e i ruoli all'interno della famiglia si
dipanano con lentezza. Quella che all’inizio ci sembrava una famiglia felice,
con tre figlie e un maschietto e con una nonna al seguito, si rivela essere la
tana del mostro cattivo. Due nonni, tre figlie, di cui una suicida, e due
nipoti: questo è il vero albero genealogico di questa tragica e malata
famiglia. La raccapricciante verità si dipana con estrema lentezza, una verità
che ci viene a tratti mostrata e a tratti raccontata. Il nonno, padre – padrone
che pretende di essere servito e riverito, fa prostituire le sue figlie e le
violenta, in gioco di potere che lo vede assoluto protagonista. La scena più
raccapricciante è quando porta la piccola nipote a prostituirsi per la prima
volta. Il finale, volutamente ambiguo, ci lascia con una domanda inquietante:
la nonna prenderà il posto dell’Orco, oppure libererà tutti? Non è un film per
tutti.
Elena Mandolini
Buone pappe e buon film!
Buone pappe e buon film!
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