Detto, fatto! Vi avevamo promesso altri evergreen e, visto che ogni promessa è debito, non potevamo tirarci indietro. L'abbinamento che stiamo per presentarvi rientra a pieno titolo nella categoria "con attributi", perché si tratta di uno di quei piatti che danno tanta soddisfazione al palato, ma che sono anche una vera bomba calorica. Alias, gli Spaghetti alla carbonara. Per cotanto primo, ci voleva un film apocalittico, adrenalinico, una vera bomba su schermo: Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie. Sul film non aggiungiamo altro, perché la recensione parla da sola e tanto meno neanche sugli spaghetti, perché anche loro parlano da soli...
La ricetta
Spaghetti alla carbonara
INGREDIENTI per 4 persone:
-
400 g. di spaghetti;
-
4 fette di guanciale dello spessore di 1 cm.c.a.;
-
1 peperoncino;
-
2 uova;
-
olio evo, sale, vino bianco, pecorino romano,
parmigiano, pepe: q.b.
PREPARAZIONE (25 minuti):
In una padella soffriggere in
poco olio il guanciale tagliato a listarelle sottili con il peperoncino, appena
il guanciale si sarà dorato sfumare con il vino bianco.
Sbattere le uova, aggiungere il
pepe, il parmigiano e il pecorino grattato. Amalgamare fino a creare una crema.
Cuocere in abbondante acqua
salata la pasta, scolarla al dente e mantecarla nella padella con il guanciale
intervallando acqua di cottura, pecorino e parmigiano grattato. Terminare la
mantecatura fuori dal fuoco aggiungendo la crema di uova.
Impiattare con una spolverata di
parmigiano grattato.
10 anni dopo gli eventi
raccontati nel film precedente, la
popolazione umana ha subito
perdite tremende a causa del rilascio del virus T-113,
progettato per curare la malattia
di Alzheimer, ma rivelatosi un medicinale mortale per l'uomo e capace di
aumentare l'intelligenza delle scimmie.
In questo desolato e distopico futuro, lo scimpanzé evoluto Cesare è riuscito a liberare e
a riunire gli altri membri della sua specie, organizzando in una colonia nella foresta. Un giorno, mentre Occhi Blu,
figlio di Cesare e Cornelia, e Ash, il figlio dello scimpanzé ex-maschio alfa Rocket, si muovono per il bosco,
incontrano un essere umano. L'uomo, Carver, viene preso dal panico e spara ad Ash,
ferendolo, per poi chiamare il resto del suo gruppo, guidato dallo studioso
Malcolm, mentre Occhi Blu grida aiuto alle scimmie...
Epico e avvincente. Non lo si potrebbe descrivere meglio
di così, con queste due semplici parole. Apes
Revolution – Il pianeta delle scimmie non è solo un film di fantascienza,
ma anche una parabola discendente del genere umano, un piccolo affresco sul
rapporto padre – figlio, un racconto elaborato sull’odio e il rancore. La
sceneggiatura va ben oltre i semplici generi dello sci – fi e dell’action; è
ben strutturata, calibrata e regala un film adrenalinico dal ritmo avvincente e
con sequenze di guerra alternate a momenti riflessivi e ricchi di sentimenti e,
per di più, senza mai cadere in sciocchi pietismi. I personaggi sono ben
scritti, coerenti nel loro agire e mai banali. Il dualismo che si innesca tra
Cesare, il capo delle scimmie, e Malcolm, una sorta di negoziatore fra le due
razze, è il motore della storia: senza la loro reciproca fiducia e la crescente
stima che li lega, non avverrebbe niente di tutto ciò che accade nel film. I
punti in comune tra i due sono palesi: la paura per la fine della propria
razza, il senso di protezione verso la famiglia e il desiderio che tra umani e
scimmie possa esserci pace e collaborazione. Purtroppo, come afferma Cesare
“l’essere umano non perdona” e questo enorme difetto dell’umanità porterà a una
guerra sanguinosa. Tra tutti i personaggi del film, quello che più resta
impresso e che più colpisce in quanto a meticolosa costruzione, è proprio
Cesare: carismatico e forte, un vero leader onesto e compassionevole, ma non
per questo meno duro o che non sia in grado di dispensare punizioni e ordini. Come
opposto dell’Alpha c’è Koba, altro personaggio ben riuscito e che impressiona
per ragioni completamente diverse. In Koba prevale l’odio e il rancore e non
c’è spazio per il perdono o la compassione; talmente forte il suo bisogno di
vendetta, che è pronto a sacrificare tutta la sua razza, persino il suo leader,
per portare a compimento il suo volere. In tal senso, Cesare e Koba ricordano
molto altri due personaggi della fortunata saga degli X - Men: rispettivamente Xavier e Magneto. Come i
due mutanti, anche le due scimmie hanno iniziato a combattere insieme e si sono
spalleggiati per lungo tempo, ma le diverse esperienze legate ai rapporti col
genere umano, li conducono in due strade diverse: pace e risentimento. Il film
affronta anche in maniera impeccabile i concetti di paura e odio che si
contrappongono a quello di perdono: se accecati dal bisogno di vendetta si
giunge solo alla morte, mentre se si cerca il dialogo si può collaborare e
coesistere. E tutto questo da parte di entrambe le razze; perché come le
scimmie hanno Koba, gli esseri umani hanno Carver e Dreyfus, in un gioco di
equilibri tra reciproco razzismo e bisogno di trovare una via di pace.
Altrimenti detto, nessuna razza è esente da alcun sentimento e in ogni razza vi
sono buoni e cattivi. Altro aspetto da non sottovalutare è la decadenza del genere
umano, intesa non solo come estinzione, ma soprattutto come discesa nell'amoralità. Nel film è estremamente evidente che l’uomo è, e sarà, la causa
principale della propria fine: che sia un virus creato in laboratorio, i propri
sentimenti, l’uso smodato delle risorse naturali e la relativa mancanza di
rispetto verso la Terra, niente potrà salvarlo dall'autodistruzione. Tutto
questo poggia, poi, su un poderoso sistema di effetti speciali che non disturba
mai la visione del film, ma anzi esalta la magnificenza delle scimmie e la
spaventosa bellezza di una Terra che è di nuovo preda della natura selvaggia.
Utilizzando la stessa tecnica di Avatar, con in più degli evidenti
miglioramenti nella risoluzione digitale, Cesare e Koba sembrano scimmie in
carne e ossa, con tanto di espressioni umane. In tal senso il particolare degli
occhi di Cesare che aprono e chiudono il film sono emblematici: prima tenaci
per la caccia alle antilopi, poi pieni di paura e consapevolezza per l’inizio
della guerra. Gli attori Gary Oldman (Dreyfus), Andy Serkis (Cesare), Jason
Clarke (Malcolm) e Toby Kebbell (Koba) ci regalano tutti un’ottima prova
attoriale andando così a completare un già ottimo lungometraggio. In
conclusione, Apes Revolution – Il pianeta
delle scimmie è uno dei migliori film dell’anno.
Elena Mandolini
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