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martedì 28 gennaio 2014

Serata tipo - Dolce, sangue e paura

L'altra sera due carissimi amici, Emanuele e Ilaria, ci hanno chiesto quale film si abbinasse meglio al dolce che stavano per mangiare. Tra le varie proposte, alla fine, hanno deciso di vedersi un bel film horror, perché, diciamolo, niente è più soddisfacente di spaventarsi con gli occhi e contemporaneamente deliziarsi col palato. Eccovi una serata con Salame dolce e The strangers. Dolce, sangue e paura.. Questa è per voi ragazzi!



La ricetta
Salame dolce






INGREDIENTI per 6 persone:

-         125 g. di zucchero;
-         125 g. di farina;
-         3 uova intere;
-         buccia di un limone grattugiata;
-         1 bustina di lievito per dolci (16 g.);
-         1 bicchiere di arkermes;
-         crema alla nocciola (Quella lì) 400 g.;
-         zucchero a velo (o cacao): q.b.

In alternativa alla crema di nocciola, si può realizzare una deliziosa farcitura a base di ricotta con: 500g. di ricotta; 2 cucchiai di zucchero, arkermes, pezzetti di cioccolato fondente.


PREPARAZIONE (30 minuti):

Montare le uova, lo zucchero, la farina, il lievito e la buccia del limone. Imburrare la teglia da forno e rovesciarci sopra l’impasto. Cuocere in forno caldo e ventilato a 180° per circa 10 minuti. Attenzione alla consistenza: il pan di spagna deve rimanere morbido.
Togliere dal forno, poggiare su di un panno umido, bagnare con l’arkermes, stendere sopra la crema alla nocciola (o diversa farcitura, con gli ingredienti sopra indicati e amalgamati per creare una crema soffice). Arrotolare velocemente, spolverare con lo zucchero a velo (o con il cacao). Far riposare in frigo. Tagliare il rotolo a fette quando è freddo.

Alessandro Ricchi



La recensione
The strangers







James e Kristen sono una giovane coppia che si vede costretta a passare la notte nell'isolata casa di campagna di lui. La tensione tra i due, nata dal rifiuto di Kristen di sposarlo, sfocia in un grave litigio che spinge James a chiamare un amico per farsi venire a prendere. Poco dopo bussano alla porta, ma non è affatto l'amico di James..
Bryan Bertino ha scelto, come base della sua opera prima, di raccontare un fatto di sangue realmente accaduto nel 2005. Niente torture alla Saw o alla Hostel, qui la suspence è data dall’inconsapevolezza di quello che sta per accadere. La tensione che si avverte ricorda Hitchcock: il gioco delle porte chiuse e del chissà che cosa possano nascondere dietro. Elemento acuito dalle maschere dei tre maniaci (una è simile a quella di The orphanage), i cui volti verranno mostrati solo ai due malcapitati e mai al pubblico che li scorge solo in lontananza. La suspence viene rimpolpata anche dalla scelta, ben meditata, di non far prevalere la solita musica da thriller, lasciando amplio spazio ai rumori provocati dagli “strangers” per spaventare la giovane coppia. Interessante, poi, il contrasto di alcune musiche allegre diegetiche (dal giradischi in scena), in contrasto con la suspence e la paura derivante dalla certezza che sta per accadere qualcosa di tragico, che rende quelle scene ancora più inquietanti.
La struttura del film è composta da un lungo flashback, racchiuso dalla scoperta da parte dei bambini della strage appena conclusasi; al suo interno, poi, si sviluppano altri piccoli flashback che raccontano il perché della tensione fra i due innamorati. Il film si apre con una breve didascalia introduttiva, dove veniamo avvertiti che quello che stiamo per vedere altro non è che una storia vera, di cui il male e l’orrore vanno ben oltre l’immaginabile. Facile capire la citazione per gli amanti del genere (Non aprite quella porta di Tobe Hooper). Il finale ci lascia con un bel colpo di scena assolutamente inaspettato, che potrebbe essere lo spunto per un papabile seguito. Finale un po’ controcorrente se si pensa al precedente Them (2006), a cui il film di Bertino è stato molte volte paragonato o considerato un  possibile remake, dove la giovane coppia viene uccisa, ma la tensione non regge. In entrambi vi sono ragazzi che si divertono a torturare per noia o per gioco o perché semplicemente c’è qualcuno in casa; si pensi anche ai capolavori Funny Games (1997) e Arancia Meccanica (1971), che ancora non hanno trovato una storia che li abbia surclassati.
The strangers, resta comunque un film di tensione, sulla tensione, ben girato e che regala la giusta dose di adrenalina, senza scene splatter: sicuramente più adatto ai palati fini. Brava Liv Tyler.

Elena Mandolini


Buone pappe e buon film!

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