Una cena veloce con gli amici. Birra e quel cibo deliziosamente ipercalorico e che ci farà salire il colesterolo nel sangue. Quando ci vuole, ci vuole: ogni tanto si può sgarrare. Per la goduria del nostro palato, eccovi una mia creazione: il FaKebab, un finto kebab, che nasconde i wurstel. Giocando con il concetto che "niente è quello che sembra", ci abbiamo abbinato un film sui misteri e sul doppio gioco paranormale, ovvero l'elegante 1921 - Il mistero di Rookford. Un piccolo accorgimento: questo piatto si può adattare per i vegetariani, utilizzando dei wurstel vegetali, al posto di quelli di carne.
La ricetta
FaKebab
INGREDIENTI per 2 persone:
-
2 sfoglie di pane azzimo morbido biologico;
-
4 wurstel di suino (o 4 wurstel vegetali);
-
8 fettine sottili di Emmental;
-
4 foglie di cavolo rosso;
-
4 foglie di cavolo bianco;
-
1 cucchiaino di senape;
-
4 cucchiai di maionese.
PREPARAZIONE (15 minuti):
Pulire e tagliare le foglie di
cavolo prima a striscioline e poi a quadratini, unirle alla senape e alla
maionese e impastare con un cucchiaio formando un’insalata di cavoli. Scaldare
su un padella antiaderente le foglie di pane azzimo su entrambi i lati. Nel
frattempo cuocere i wurstel divisi a metà su una piastra su entrambi i lati,
aggiungere l’emmental, farlo sciogliere.
Prendere una sfoglia di pane
azzimo, arrotolarla come una cornucopia rivestendola di alluminio per alimenti.
Riempire ciascuna cornucopia con l’insalata di cavoli e 2 wurstel.
Esistono tanti tipi di wurstel,
ottimi sono anche quelli misti di vitello e suino.
Per i vegetariani si possono
sostituire i wurstel di suino con quelli vegetali.
Inghilterra del XX secolo. La guerra e le
malattie hanno fatto molte vittime. In tutte le famiglie c’è un genitore, una
moglie, un figlio che piange la perdita di una persona amata. I fantasmi
diventano, così, un’esigenza in cui credere, con cui entrare in contatto per
dare pace a se stessi più che al defunto. Molti, però, sono i profittatori che
speculano sul dolore degli altri, travestendosi da medium e utilizzando trucchi
di quart’ordine. In questo frangente, la scrittrice Florence Cathcart aiuta
Scotland Yard nello smascherare tutti i falsi medium, utilizzando un metodo scientifico e razionale. Tuttavia, quando viene
chiamata a visitare Rookford, un collegio maschile situato nella campagna, per
indagare sulle presunte apparizioni di un fantasma di un bambino, Florence
metterà in discussione tutte le sue teorie. Diretto
da Nick Murphy e scritto assieme a Stephen Volk 1921 Il mistero di Rookford è un horror che non mostra scene di
sangue ma gioca egregiamente sull’aspetto psicologico dei personaggi, sui loro
passati tormentati e sulle inquietudini quotidiane. La solitudine, in primis, nasce
e si sviluppa all’interno della trama attaccandosi come una sanguisuga ad ogni
singolo personaggio. Perché sia la protagonista, che i personaggi secondari,
sono soprattutto anime sole che combattono tormenti e fantasmi inconsci. Come a
simboleggiare questa lotta interiore, l’intero film si svolge dentro il
collegio maschile, dove Florence si muove come fosse lei stessa un fantasma a
cui sfuggire. Giochi di luce e ombra, rumori improvvisi e poltergeist sfuggenti,
immergono la protagonista in un’atmosfera rarefatta e surreale. Le scene sono come fotografate per enfatizzare la
sensazione di ritrovarsi in una “vecchia immagine di altri tempi”. Il tutto
sorretto da una buona sceneggiatura nella quale è ben chiaro l’obiettivo che ci
porterà da un finale aperto a qualsiasi soluzione, grazie anche a un logico
lavoro di montaggio. Il film, dunque, regge abbastanza bene, anche se
nell’ultima parte gli eventi si rincorrono perdendo un po’ di aderenza anche
per l’esigenza di chiudere una storia che aveva forse aperto troppi fronti
narrativi. Nonostante gli ottimi propositi e la bella ambientazione, il
film stenta a raccontare in modo convincente i misteri dell’anima della
protagonista, interpretata dall’intensa e sofisticata Rebecca Hall (The Prestige, Vicky Cristina Barcellona). Florence
Cathcart conquista fin dalle prime immagini: una femminista, una donna moderna
e intelligente, che viene etichettata in più di un’occasione nel film come “la
donna istruita da cui guardarsi”. Sostanzialmente 1921 Il mistero di Rookford ha
l’ambizione di raccontare una ghost story che ripercorra l’insegnamento del
grande maestro Alfred Hitchcock: la paura è una porta chiusa. Chissà quanti
avrebbero il coraggio di aprirla e vedere cosa nasconde.
Elena Mandolini
Buone pappe e buon film!
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