...Ma non per questo meno spiritoso o idilliaco. Questa volta, partiamo dal film. Her, tradotto in italiano con Lei è il film di Spike Jonze che ha commosso e divertito pubblico e critica allo scorso Festival Internazionale del Film di Roma. Una storia appassionante seppur senza scene di sesso, una commedia che fa ridere di cuore e al contempo ti fa riflettere. Insomma croccante e morbido al palato. Per accompagnare un film così versatile, abbiamo pensato a un piatto dalle medesime caratteristiche, ovvero il Risotto alla zucca. Enjoy!
La ricetta
Risotto alla zucca
INGREDIENTI per 2 persone:
-
3 tazzine colme di riso arborio;
-
200 g. di zucca;
-
1 cipollotto;
-
1 peperoncino;
-
800 ml. d’acqua;
-
1 carota;
-
1 costa di sedano;
-
1 cipolla;
-
4 pomodorini pachino;
-
olio evo, pecorino romano, sale, prezzemolo, vino
bianco: q.b.;
PREPARAZIONE (40 minuti):
In una padella soffriggere il
cipollotto, tagliato a striscioline, con l’olio e il peperoncino. Sfumare con
il vino bianco, aggiungere la zucca tagliata a dadini e un pizzico di sale.
Cuocere con coperchio, aggiungere acqua se necessario. Preparare il brodo con
800 ml. di acqua, una carota, una costa di sedano, una cipolla, i pomodorini
pachino divisi a metà e un pizzico di sale. Portare il brodo a ebollizione, poi
tenerlo a fuoco basso. Tostare il riso nella padella con la zucca, intervallare
con il brodo. Cotto il risotto, toglierlo dal fuoco e mantecarlo con il
pecorino romano.
Impiattare con una spolverata di
prezzemolo tritato. Potete guarnire con striscioline di zucca infarinate e
fritte.
Alessandro Ricchi
La recensione
Lei
L'amore è una forma di follia socialmente accettabile. Questa
è la base, nonché una citazione, di Her, film
con cui Spike Jonze ha partecipato in concorso all'ottava edizione del Festival Internazionale del
Film di Roma. In un futuro non
troppo lontano, la tecnologia si è evoluta al punto tale da creare dei sistemi
operativi (OS) in grado di migliorarsi,
di crescere attraverso l'esperienza e, soprattutto, grazie al
contatto umano col proprio utente. Theodore Twombly lavora in un'agenzia di
servizi che crea lettere ad hoc per eventi speciali ed è in prossimità del
divorzio. Deluso dalla vita, declina tutti gli inviti degli amici, si chiude in
se stesso e raramente esce di casa. In questo frangente, decide di provare il
rivoluzionario OS a cui dona una voce e un’identità femminile e
comincia a lavorare con lei. La
lei in questione si chiama Samantha e i due, nonostante l'enorme ostacolo che
li divida - uno è un essere vivente, l'altro un programma - legano e si innamorano. Delicato e passionale allo stesso
tempo. Divertente e commovente. Il quarto film di Spike Jonze è fantascienza, è
romanticismo, è persino commedia. Her riporta il regista nell'Olimpo del cinema
dopo la fragorosa caduta de Nel paese delle creature
selvagge per ritornare ai livelli di Essere John Malkovich e Il ladro di orchidee: meravigliosamente
visionario con una profonda riflessione alla base della storia. L'amore viene
scandagliato senza la solita retorica e senza cadere in stereotipi e cliché. Quello
su cui si sofferma Jonze è la dualità dell'amore nella fantasia e nella realtà
e di quanto la seconda venga condizionata dalla prima. Per non parlare
dell'altro aspetto cruciale su cui il regista pone l'accento: l'alienazione
nell'era moderna. Nel corso del film, Jonze dissemina veloci scene che mostrano
la solitudine dell'uomo, velata dall'apparente comunità dei social
network. La sceneggiatura è scritta alla perfezione:
dialoghi veloci ma mai banali e alternanza di sequenze
divertenti a scene romantiche. Davvero impossibile annoiarsi. La bravura di Joaquin Phoenix (Theodore), la sensualità della voce di Scarlett
Johansson (Samantha) e la dolcezza di Amy Adams hanno portano il film
direttamente tra i papabili vincitori del Festival e alla relativa vittoria
della Johansson come Miglior Attrice Protagonista, e lo hanno consacrato agli
Oscar 2014 col premio per la Miglior Sceneggiatura Originale.
Elena Mandolini
Buone pappe e buon film!
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