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martedì 18 marzo 2014

Serata tipo - Romanticismo razionale e riflessivo...

...Ma non per questo meno spiritoso o idilliaco. Questa volta, partiamo dal film. Her, tradotto in italiano con Lei è il film di Spike Jonze che ha commosso e divertito pubblico e critica allo scorso Festival Internazionale del Film di Roma. Una storia appassionante seppur senza scene di sesso, una commedia che fa ridere di cuore e al contempo ti fa riflettere. Insomma croccante e morbido al palato. Per accompagnare un film così versatile, abbiamo pensato a un piatto dalle medesime caratteristiche, ovvero il Risotto alla zucca. Enjoy!


La ricetta
Risotto alla zucca





INGREDIENTI per 2 persone:

-          3 tazzine colme di riso arborio;
-          200 g. di zucca;
-          1 cipollotto;
-          1 peperoncino;
-          800 ml. d’acqua;
-          1 carota;
-          1 costa di sedano;
-          1 cipolla;
-          4 pomodorini pachino;
-          olio evo, pecorino romano, sale, prezzemolo, vino bianco: q.b.;



PREPARAZIONE (40 minuti):

In una padella soffriggere il cipollotto, tagliato a striscioline, con l’olio e il peperoncino. Sfumare con il vino bianco, aggiungere la zucca tagliata a dadini e un pizzico di sale. Cuocere con coperchio, aggiungere acqua se necessario. Preparare il brodo con 800 ml. di acqua, una carota, una costa di sedano, una cipolla, i pomodorini pachino divisi a metà e un pizzico di sale. Portare il brodo a ebollizione, poi tenerlo a fuoco basso. Tostare il riso nella padella con la zucca, intervallare con il brodo. Cotto il risotto, toglierlo dal fuoco e mantecarlo con il pecorino romano.
Impiattare con una spolverata di prezzemolo tritato. Potete guarnire con striscioline di zucca infarinate e fritte.

Alessandro Ricchi


La recensione
Lei





L'amore è una forma di follia socialmente accettabile. Questa è la base, nonché una citazione, di Her, film con cui Spike Jonze ha partecipato in concorso all'ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma. In un futuro non troppo lontano, la tecnologia si è evoluta al punto tale da creare dei sistemi operativi (OS) in grado di migliorarsi, di crescere attraverso l'esperienza e, soprattutto, grazie al contatto umano col proprio utente. Theodore Twombly lavora in un'agenzia di servizi che crea lettere ad hoc per eventi speciali ed è in prossimità del divorzio.  Deluso dalla vita, declina tutti gli inviti degli amici, si chiude in se stesso e raramente esce di casa. In questo frangente, decide di provare il rivoluzionario OS a cui dona una voce e un’identità femminile e comincia a lavorare con lei. La lei in questione si chiama Samantha e i due, nonostante l'enorme ostacolo che li divida - uno è un essere vivente, l'altro un programma -  legano e si innamorano. Delicato e passionale allo stesso tempo. Divertente e commovente. Il quarto film di Spike Jonze è fantascienza, è romanticismo, è persino commedia. Her riporta il regista nell'Olimpo del cinema dopo la fragorosa caduta de Nel paese delle creature selvagge per ritornare ai livelli di Essere John Malkovich e Il ladro di orchidee: meravigliosamente visionario con una profonda riflessione alla base della storia. L'amore viene scandagliato senza la solita retorica e senza cadere in stereotipi e cliché. Quello su cui si sofferma Jonze è la dualità dell'amore nella fantasia e nella realtà e di quanto la seconda venga condizionata dalla prima. Per non parlare dell'altro aspetto cruciale su cui il regista pone l'accento: l'alienazione nell'era moderna. Nel corso del film, Jonze dissemina veloci scene che mostrano la solitudine dell'uomo, velata dall'apparente comunità dei social network. La sceneggiatura è scritta alla perfezione: dialoghi veloci ma mai banali e alternanza di sequenze divertenti a scene romantiche. Davvero impossibile annoiarsi. La bravura di Joaquin Phoenix (Theodore), la sensualità della voce di Scarlett Johansson (Samantha) e la dolcezza di Amy Adams hanno portano il film direttamente tra i papabili vincitori del Festival e alla relativa vittoria della Johansson come Miglior Attrice Protagonista, e lo hanno consacrato agli Oscar 2014 col premio per la Miglior Sceneggiatura Originale.

Elena Mandolini


Buone pappe e buon film!

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