La frenesia della vita, gli impegni, le preoccupazioni, saltare da una parte all'altra... E poi ci si accorge che lo stress ci accompagna persino a letto, facendoci addormentare con molta difficoltà. Riuscire a staccare ogni tanto la spina, dovrebbe essere un dettame da tenere presente, per non crollare miseramente sotto il peso dei doveri. Si dovrebbe cominciare dalle piccole e semplici cose della vita, quegli aspetti che, pur non accorgendosene, la rendono migliore. Basta solo fermarsi e guardare cosa ci circonda. Questo post vuole rendere omaggio a queste piccole cose. Una semplice Finta frittura di paranza e il film L'ultima ruota del carro, fanno al caso nostro.
La ricetta
Finta frittura di paranza
INGREDIENTI per 2 persone:
-
800 g. di pesci misti per frittura di paranza (per es.:
triglie, merluzzi e sogliole);
-
300 g. di farina 00;
-
100 g. di pangrattato;
-
2 fettine di verdure miste (melanzane, zucchine,
finocchio, peperoni);
-
sale, origano, olio evo: q.b.
PREPARAZIONE (20 minuti).
Eviscerare e lavare i pesci.
Asciugarli con carta assorbente e infarinarli con cura in un misto farina,
pangrattato e sale. Disporli in una teglia da forno con carta forno, mettere un
filo d’olio e cuocerli per 15 minuti a 200° poi altri 5 minuti al grill.
Impiattare con verdure grigliate
e origano.
Alessandro Ricchi
La recensione
L'ultima ruota del carro
Normalità. Il regista Giovanni Veronesi, con L'ultima ruota del carro, racconta la vita di Ernesto Fioretti, uomo semplice e senza
ambizioni, ma non per questo meno felice di altri.Anzi. Mentre
chi lo circonda - il padre, la suocera o l'amico Giacinto - vorrebbe sempre
salire un gradino in più nella scala della vita, Ernesto preferisce essere uno
spettatore, anche a dispetto di chi vorrebbe che facesse qualcosa di più
importante. Guarda e osserva come se fosse un giocatore in panchina, come un
eterno testimone della realtà italiana e dei suoi avvenimenti più importanti
osservati dalla televisione. La sua vita scorre e scorre anche la storia dell'Italia, fra il
ritrovamento del cadavere di Aldo Moro e l'arresto di Craxi, ed Ernesto
commenta dal pulpito del suo letto, con accanto l'inseparabile moglie. L'unico a comprenderlo nella sua
interezza è il Maestro, esponente dell'arte contemporanea che vede in lui in
uomo buono e un amico fidato. Il fulcro del film, nonchè la sua forza, è nella
sceneggiatura ricca di dialoghi veloci e ritmati, scanditi da battute sottili,
presenti anche nei pochi momenti drammatici della storia. Bravi tutti gli attori da Ricky Memphis a Sergio Rubini e
Alessandro Haber, ma su tutti primeggia Elio Germano. La
storia prende spunto dalla vita di Ernesto Fioretti, presente nel film con un
cameo, che altri non è che l'autista di Veronesi e di altri personaggi del
cinema. Veronesi ci regala un omaggio alle piccole cose e alla loro
bellezza, che sia una partita tra amici o commentare il tg con la propria
moglie. Da vedere per rifletterci sopra.
Elena Mandolini
Buone pappe e buon film!
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Nessun commento:
Posta un commento