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domenica 9 marzo 2014

Serata tipo - Quelle piccole cose

La frenesia della vita, gli impegni, le preoccupazioni, saltare da una parte all'altra... E poi ci si accorge che lo stress ci accompagna persino a letto, facendoci addormentare con molta difficoltà. Riuscire a staccare ogni tanto la spina, dovrebbe essere un dettame da tenere presente, per non crollare miseramente sotto il peso dei doveri. Si dovrebbe cominciare dalle piccole e semplici cose della vita, quegli aspetti che, pur non accorgendosene, la rendono migliore. Basta solo fermarsi e guardare cosa ci circonda. Questo post vuole rendere omaggio a queste piccole cose. Una semplice Finta frittura di paranza e il film L'ultima ruota del carro, fanno al caso nostro.


La ricetta
Finta frittura di paranza




INGREDIENTI per 2 persone:

-         800 g. di pesci misti per frittura di paranza (per es.: triglie, merluzzi e sogliole);
-         300 g. di farina 00;
-         100 g. di pangrattato;
-         2 fettine di verdure miste (melanzane, zucchine, finocchio, peperoni);
-         sale, origano, olio evo: q.b.


PREPARAZIONE (20 minuti).

Eviscerare e lavare i pesci. Asciugarli con carta assorbente e infarinarli con cura in un misto farina, pangrattato e sale. Disporli in una teglia da forno con carta forno, mettere un filo d’olio e cuocerli per 15 minuti a 200° poi altri 5 minuti al grill.
Impiattare con verdure grigliate e origano.

Alessandro Ricchi


La recensione
L'ultima ruota del carro




Normalità. Il regista Giovanni Veronesi, con L'ultima ruota del carro, racconta la vita di Ernesto Fioretti, uomo semplice e senza ambizioni, ma non per questo meno felice di altri.Anzi. Mentre chi lo circonda - il padre, la suocera o l'amico Giacinto - vorrebbe sempre salire un gradino in più nella scala della vita, Ernesto preferisce essere uno spettatore, anche a dispetto di chi vorrebbe che facesse qualcosa di più importante. Guarda e osserva come se fosse un giocatore in panchina, come un eterno testimone della realtà italiana e dei suoi avvenimenti più importanti osservati dalla televisione. La sua vita scorre e scorre anche la storia dell'Italia, fra il ritrovamento del cadavere di Aldo Moro e l'arresto di Craxi, ed Ernesto commenta dal pulpito del suo letto, con accanto l'inseparabile moglie. L'unico a comprenderlo nella sua interezza è il Maestro, esponente dell'arte contemporanea che vede in lui in uomo buono e un amico fidato. Il fulcro del film, nonchè la sua forza, è nella sceneggiatura ricca di dialoghi veloci e ritmati, scanditi da battute sottili, presenti anche nei pochi momenti drammatici della storia. Bravi tutti gli attori da Ricky Memphis a Sergio Rubini e Alessandro Haber, ma su tutti primeggia Elio Germano. La storia prende spunto dalla vita di Ernesto Fioretti, presente nel film con un cameo, che altri non è che l'autista di Veronesi e di altri personaggi del cinema. Veronesi ci regala un omaggio alle piccole cose e alla loro bellezza, che sia una partita tra amici o commentare il tg con la propria moglie. Da vedere per rifletterci sopra.
Elena Mandolini

Buone pappe e buon film!

©RIPRODUZIONE RISERVATA


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