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martedì 8 aprile 2014

Serata tipo - Impressionare con semplicità

Molto spesso si ha l'esigenza di dover invitare colleghi con cui dobbiamo creare un buon rapporto, o parenti che non vediamo da tanto e con cui non abbiamo molta confidenza. Sicuramente, in queste occasioni, il nostro obiettivo è quello di fare bella figura. La finalità di questo post è mostrarvi che, con pochi e semplici ingredienti, si può creare un piatto d'effetto e raffinato: la Vellutata di ceci con gamberoni. Se poi, ci volete aggiungere anche un film importante e riflessivo, allora vi consigliamo Il passato.


La ricetta
Vellutata di ceci con gamberoni




INGREDIENTI per 2 persone:

-          230 g. di ceci;
-          6 gamberoni;
-          2 carote;
-          2 coste di sedano;
-          2 scalogni;
-          2 peperoncini;
-          2 spicchi d’aglio;
-          500 ml. di acqua;
-          3 pomodori san marzano;
-          Olio evo, vino bianco, rosmarino: q.b.


PREPARAZIONE (60 minuti):

Lavare i gamberoni e metterne uno da parte. Togliere la testa e i carapaci agli altri, soffriggerli in una casseruola con l’olio, un peperoncino e uno spicchio d’aglio. Appena dorato, togliere l’aglio e aggiungere l’acqua, uno scalogno diviso a metà, i pomodori san marzano divisi in quattro parti, una carota e una costa di sedano tagliati a pezzi grandi. Portare ad ebollizione e cuocere a fuoco basso per 15 minuti, filtrare il brodo.
Tagliare una carota, un sedano e uno scalogno i piccoli quadratini e soffriggerli in padella con l’olio, un peperoncino e uno spicchio d’aglio. Appena dorato l’aglio, toglierlo e sfumare con il vino bianco.
Aggiungere i ceci e ripassarli insieme agli odori per 5 minuti, spostare il tutto in un contenitore alto, aggiungere il brodo e frullare. Rimettere la crema così creata nella padella, aggiungere i gamberoni sgusciati e cuocere per 5 minuti.
Impiattare utilizzando il gamberone rimasto, precedentemente scottato in un padellino, una spolverata di rosmarino tritato e 4 gallette di riso.

Alessandro Ricchi


La recensione
Il passato




Una matrioska di segreti. Ahmad, dopo quattro anni di separazione, torna a Parigi da Teheran per fermare le carte del divorzio. La sua futura ex moglie, Marie, sta per risposarsi, ma la figlia adolescente Lucie cova un forte risentimento nei confronti della madre e del suo futuro compagno. Ahmad, che si era affezionato alla ragazza, decide aiutarla e di capire cosa ci sia dietro questo suo forte disagio. Asghar Farhadi, già regista di Una separazione, riesce ancora una volta a entrare nel vivo dei sentimenti umani, anche quelli più bassi, senza paura di sporcarsi le mani. Il passato, presentato in concorso al Festival di Cannes, è una storia di risentimenti, egoismi e incomprensioni. Farhadi declina le doti dell’universo femminile dalle sue forme più alte a quelle più infide: l’amore incondizionato, l’affetto, la gelosia, il tradimento, l’odio. E ci riesce attraverso un film costruito ad hoc, a una sceneggiatura scritta alla perfezione che riesce a coinvolgere al punto tale da far passare senza noia le più di due ore di film. Come se fosse una gigantesca matrioska, la storia svela una serie di segreti chiusi l’uno dentro l’altro e cadenzati dai conflitti e dai rapporti dei protagonisti. E più un segreto conduce a un altro, più si ha voglia di scoprire cosa si nasconda in fondo al rapporto tra Marie e Lucie. Un bel cast riesce a sorreggere questa storia appassionante e la bravura di Bérénice Bejo (Marie) è davvero sorprendente. Non a caso, ha vinto il premio come migliore attrice a Cannes. Da vedere, per capire come lavora un maestro del cinema.

Elena Mandolini


Buone pappe e buon film!

©RIPRODUZIONE RISERVATA


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