Molto spesso si ha l'esigenza di dover invitare colleghi con cui dobbiamo creare un buon rapporto, o parenti che non vediamo da tanto e con cui non abbiamo molta confidenza. Sicuramente, in queste occasioni, il nostro obiettivo è quello di fare bella figura. La finalità di questo post è mostrarvi che, con pochi e semplici ingredienti, si può creare un piatto d'effetto e raffinato: la Vellutata di ceci con gamberoni. Se poi, ci volete aggiungere anche un film importante e riflessivo, allora vi consigliamo Il passato.
La ricetta
Vellutata di ceci con gamberoni
INGREDIENTI per 2 persone:
-
230 g. di ceci;
-
6 gamberoni;
-
2 carote;
-
2 coste di sedano;
-
2 scalogni;
-
2 peperoncini;
-
2 spicchi d’aglio;
-
500 ml. di acqua;
-
3 pomodori san marzano;
-
Olio evo, vino bianco, rosmarino: q.b.
PREPARAZIONE (60 minuti):
Lavare i gamberoni e metterne uno
da parte. Togliere la testa e i carapaci agli altri, soffriggerli in una
casseruola con l’olio, un peperoncino e uno spicchio d’aglio. Appena dorato,
togliere l’aglio e aggiungere l’acqua, uno scalogno diviso a metà, i pomodori
san marzano divisi in quattro parti, una carota e una costa di sedano tagliati
a pezzi grandi. Portare ad ebollizione e cuocere a fuoco basso per 15 minuti,
filtrare il brodo.
Tagliare una carota, un sedano e
uno scalogno i piccoli quadratini e soffriggerli in padella con l’olio, un
peperoncino e uno spicchio d’aglio. Appena dorato l’aglio, toglierlo e sfumare
con il vino bianco.
Aggiungere i ceci e ripassarli
insieme agli odori per 5 minuti, spostare il tutto in un contenitore alto,
aggiungere il brodo e frullare. Rimettere la crema così creata nella padella,
aggiungere i gamberoni sgusciati e cuocere per 5 minuti.
Impiattare utilizzando il
gamberone rimasto, precedentemente scottato in un padellino, una spolverata di
rosmarino tritato e 4 gallette di riso.
Alessandro Ricchi
La recensione
Il passato
Una
matrioska di segreti. Ahmad, dopo quattro
anni di separazione, torna a Parigi da Teheran per fermare le carte del
divorzio. La sua futura ex moglie, Marie, sta per risposarsi, ma la figlia
adolescente Lucie cova un forte risentimento nei confronti della madre e del
suo futuro compagno. Ahmad, che si era affezionato alla ragazza, decide
aiutarla e di capire cosa ci sia dietro questo suo forte disagio. Asghar
Farhadi, già regista di Una separazione, riesce ancora una
volta a entrare nel vivo dei sentimenti umani, anche quelli più bassi, senza
paura di sporcarsi le mani. Il passato, presentato in concorso
al Festival di Cannes, è una storia di risentimenti, egoismi e incomprensioni.
Farhadi declina le doti dell’universo femminile dalle sue forme più alte a
quelle più infide: l’amore incondizionato, l’affetto, la gelosia, il
tradimento, l’odio. E ci riesce attraverso un film costruito ad hoc, a una
sceneggiatura scritta alla perfezione che riesce a coinvolgere al punto tale da
far passare senza noia le più di due ore di film. Come se fosse una gigantesca
matrioska, la storia svela una serie di segreti chiusi l’uno dentro l’altro e
cadenzati dai conflitti e dai rapporti dei protagonisti. E più un segreto
conduce a un altro, più si ha voglia di scoprire cosa si nasconda in fondo al
rapporto tra Marie e Lucie. Un bel cast riesce a sorreggere questa storia
appassionante e la bravura di Bérénice
Bejo (Marie) è davvero sorprendente. Non a caso, ha vinto il premio come migliore attrice a Cannes.
Da vedere, per capire come lavora un
maestro del cinema.
Elena Mandolini
Buone pappe e buon film!
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Nessun commento:
Posta un commento