Dopo la En solitaire (con paura) ecco una nuova versione della serata, ma questa volta specifico per lei. Per quando si ha voglia di rimanere accoccolate sul divano, in tuta, per godere appieno dell'intimità della nostra casa, della nostra nicchia. Magari si potrebbe vedere il delizioso film Viaggio da sola con Margherita Buy, mentre nel forno si sta finendo di cuocere un leggero e salutare Tortino di alici. Perché no? Coccolarsi, amarsi e regalarsi una serata tutta per sé ci fa stare meglio e ci fa meglio affrontare lo stress lavorativo...
La ricetta
Tortino di alici
INGREDIENTI per 2 persone:
-
500 g. di alici;
-
4 zucchine (o 2 patate grandi);
-
sale, pepe, paprika forte, olio evo, pane grattato,
origano: q.b.
PREPARAZIONE (40 minuti):
Pulire le alici e aprirle a
libretto. Pulire le zucchine, dividerle a metà e tagliarle a strisce. Mettere
la carta da forno su una teglia, disporci sopra le zucchine, un pizzico di sale
e di pepe. Ricoprire con le alici, un pizzico di sale, l’origano, il pane
grattato e un filo d’olio.
Cuocere in forno caldo a 190° per
30 minuti. Impiattare con una spolverata di paprika.
Si possono sostituire le zucchine
con delle patate tagliate a fettine sottili.
Alessandro Ricchi
Alessandro Ricchi
La recensione
Viaggio da sola
Irene è una
quarantenne, single e senza figli. É un'ispettrice
alberghiera che valuta e giudica le prestazioni di hotel di lusso, in
incognito. Nella sua vita i punti fissi sono la sorella Silvia, sposata e con
figli che le recrimina sempre le sue scelte di vita, e Andrea, un suo ex più
giovane e ora migliore amico. La vita di Irene si divide fra Hotel e alberghi
di lusso in giro per il mondo… Maria
Sole Tognazzi dirige Margherita Buy nel suo nuovo film Viaggio sola. Dopo Passato
prossimo, L’uomo che ama e il documentario dedicato al padre Ritratto di mio padre, la Tognazzi ci
racconta una storia semplice, uno stralcio della vita di una donna quarantenne
e single. Il film è apparentemente elementare ma, in realtà, nasconde un
messaggio profondo che, per chi lo saprà cogliere, sarà molto forte. La
fragilità della vita, non intesa in senso fisico ma in quello più prettamente
psicologico, è fatto di equilibri. È questo il nucleo che la regista vuole
sottolineare. Le illusioni della nostra vita, di tutto ciò che riteniamo
perfetto in essa, può essere solo un velo che copre delle inquietudini ben più
grandi. Viene, quindi, da porsi una domanda: siamo davvero felici, oppure ci
illudiamo accontentandoci di quello che abbiamo, dicendo a noi stessi che era
proprio ciò che abbiamo sempre cercato e voluto? Irene è apparentemente felice
ed appagata, anche se i suoi timori sono evidenti dallo sguardo e dal suo
portamento. Quella sua finta sicurezza, vacilla proprio quando viene a mancare
il suo punto di riferimento: l’affetto del suo amico Andrea. Inoltre, per buona
parte del film, c’è un’altro tema ricorrente: la famiglia. Questa pellicola,
girata in sette località diverse, tra Berlino e Marrakech, è una commedia
agrodolce che fa riflettere non solo sul senso di libertà, ma sul significato
della vita non condivisa. Non sempre, infatti, l’essere single o comunque il non
avere dei figli e una famiglia, vuol dire essere soli; la solitudine è qualcosa
connessa all'animo umano ed è imprescindibile dalla nostra essenza, anche se
siamo circondati da cari parenti. La sceneggiatura, scritta da Maria Sole
Tognazzi, Francesca Marciano e Ivan
Cotroneo è delicata, spiritosa quando occorre e incisiva nei momenti più
delicati; davvero ben scritta e senza nessun elemento barocco inutile. Il vero
valore dello script di Viaggio sola è
sottolineare che quando la protagonista si pone domande, alla fine si dà risposte
senza scatenare alcun inferno in terra. Un buon esempio per chi, nei suoi film,
fa urlare, correre o imprecare contro il cielo. Nel cast, spicca una bravissima Margherita Buy, accompagnata da un Stefano Accorsi un
po’ sottotono, Fabrizia Sacchi, Gian Marco Tognazzi e Alessia Barela. Il film è da vedere se si vuole
riflettere sul concetto di solitudine e capire i confini della libertà, un
concetto astratto che molto spesso non esiste.
Elena Mandolini
Elena Mandolini
Buone pappe e buon film!
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