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mercoledì 19 febbraio 2014

Serata tipo - En solitaire (per lei)

Dopo la En solitaire (con paura) ecco una nuova versione della serata, ma questa volta specifico per lei. Per quando si ha voglia di rimanere accoccolate sul divano, in tuta, per godere appieno dell'intimità della nostra casa, della nostra nicchia. Magari si potrebbe vedere il delizioso film Viaggio da sola con Margherita Buy, mentre nel forno si sta finendo di cuocere un leggero e salutare Tortino di alici. Perché no? Coccolarsi, amarsi e regalarsi una serata tutta per sé ci fa stare meglio e ci fa meglio affrontare lo stress lavorativo...


La ricetta
Tortino di alici




INGREDIENTI  per 2 persone:

-          500 g. di alici;
-          4 zucchine (o 2 patate grandi);
-          sale, pepe, paprika forte, olio evo, pane grattato, origano: q.b.


PREPARAZIONE (40 minuti):

Pulire le alici e aprirle a libretto. Pulire le zucchine, dividerle a metà e tagliarle a strisce. Mettere la carta da forno su una teglia, disporci sopra le zucchine, un pizzico di sale e di pepe. Ricoprire con le alici, un pizzico di sale, l’origano, il pane grattato e un filo d’olio.
Cuocere in forno caldo a 190° per 30 minuti. Impiattare con una spolverata di paprika.
Si possono sostituire le zucchine con delle patate tagliate a fettine sottili.

Alessandro Ricchi



La recensione
Viaggio da sola




Irene è una quarantenne, single e senza figli. É un'ispettrice alberghiera che valuta e giudica le prestazioni di hotel di lusso, in incognito. Nella sua vita i punti fissi sono la sorella Silvia, sposata e con figli che le recrimina sempre le sue scelte di vita, e Andrea, un suo ex più giovane e ora migliore amico. La vita di Irene si divide fra Hotel e alberghi di lusso in giro per il mondo… Maria Sole Tognazzi dirige Margherita Buy nel suo nuovo film Viaggio sola. Dopo Passato prossimo, L’uomo che ama e il documentario dedicato al padre Ritratto di mio padre, la Tognazzi ci racconta una storia semplice, uno stralcio della vita di una donna quarantenne e single. Il film è apparentemente elementare ma, in realtà, nasconde un messaggio profondo che, per chi lo saprà cogliere, sarà molto forte. La fragilità della vita, non intesa in senso fisico ma in quello più prettamente psicologico, è fatto di equilibri. È questo il nucleo che la regista vuole sottolineare. Le illusioni della nostra vita, di tutto ciò che riteniamo perfetto in essa, può essere solo un velo che copre delle inquietudini ben più grandi. Viene, quindi, da porsi una domanda: siamo davvero felici, oppure ci illudiamo accontentandoci di quello che abbiamo, dicendo a noi stessi che era proprio ciò che abbiamo sempre cercato e voluto? Irene è apparentemente felice ed appagata, anche se i suoi timori sono evidenti dallo sguardo e dal suo portamento. Quella sua finta sicurezza, vacilla proprio quando viene a mancare il suo punto di riferimento: l’affetto del suo amico Andrea. Inoltre, per buona parte del film, c’è un’altro tema ricorrente: la famiglia. Questa pellicola, girata in sette località diverse, tra Berlino e Marrakech, è una commedia agrodolce che fa riflettere non solo sul senso di libertà, ma sul significato della vita non condivisa. Non sempre, infatti, l’essere single o comunque il non avere dei figli e una famiglia, vuol dire essere soli; la solitudine è qualcosa connessa all'animo umano ed è imprescindibile dalla nostra essenza, anche se siamo circondati da cari parenti. La sceneggiatura, scritta da Maria Sole Tognazzi,  Francesca Marciano e Ivan Cotroneo è delicata, spiritosa quando occorre e incisiva nei momenti più delicati; davvero ben scritta e senza nessun elemento barocco inutile. Il vero valore dello script di Viaggio sola è sottolineare che quando la protagonista si pone domande, alla fine si dà risposte senza scatenare alcun inferno in terra. Un buon esempio per chi, nei suoi film, fa urlare, correre o imprecare contro il cielo. Nel cast, spicca una bravissima Margherita Buy, accompagnata da un  Stefano Accorsi un po’ sottotono, Fabrizia Sacchi, Gian Marco Tognazzi e Alessia Barela. Il film è da vedere se si vuole riflettere sul concetto di solitudine e capire i confini della libertà, un concetto astratto che molto spesso non esiste.

Elena Mandolini


Buone pappe e buon film! 

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