Quando l'estate ancora non vuole completamente cedere il posto all'autunno e sono poche le giornate in cui si avverte quel delizioso refrigerio di fine ottobre, è piacevole pensare a una domenica all'aperto con gli amici più cari. Il sole tiepido, un tavola apparecchiata semplicemente, un buon vino, una commedia da vedere insieme e un piatto tipico della tradizione contadina, sono i giusti ingredienti per una domenica in allegria. Pasta e ceci è un piatto unico, ideale in una situazione come questa. Come contorno, la scelta cade sul film Un boss in salotto, con un sorprendente Rocco Papaleo.
La ricetta
Pasta e ceci
Pasta e ceci
INGREDIENTI
per 2 persone:
-
400 g. di ceci;
-
120 g. di
ditalini di farro;
-
900 ml. di brodo
vegetale
-
1 carota grande;
-
1 costa di sedano
grande;
-
1 scalogno;
-
7 pomodorini
pachino
-
4 cucchiai di
olio evo;
-
1 cucchiaino di
peperoncino;
-
6 cucchiai di
vino bianco;
-
3 rametti di
rosmarino;
-
2 foglie di
alloro;
-
3 fette di pane
bauletto di grano duro biologico.
PREPARAZIONE
(25 minuti):
Preparare
il brodo vegetale portando ad ebollizione l’acqua, aggiungere 1 cucchiaio
abbondante di brodo vegetale granulare biologico, mescolare e spegnere il
fuoco.
Privare
i ceci della pellicina esterna, schiacciarne metà con la forchetta onde creare
una crema e lasciare interi l’altra metà. Tagliare a dadini la carota, il
sedano e lo scalogno. Soffriggere le verdure con l’olio e il peperoncino.
Appena dorate, sfumare con il vino bianco. Aggiungere i pomodorini tagliati in
quattro parti e lasciarli appassire aiutandosi dolcemente con una forchetta.
Aggiungere i ceci, le foglie di alloro e 2 rametti di rosmarino. Lasciare insaporire
a fuoco moderato. Aggiungere il brodo vegetale e portare ad ebollizione.
Aggiungere i ditalini di farro. Impiattare con un filo d’olio, decorando con un
rametto di rosmarino e tre dischi di pane bauletto di dimensioni crescenti
scaldati su di una piastra.
Alessandro Ricchi
Alessandro Ricchi
La recensione
Un bosso in salotto
Un bosso in salotto
Il nuovo film di Luca Miniero è
divertente, ma a tratti troppo surreale. Rocco Papaleo è il mattatore assoluto
di questa commedia. Cristina D’Avola è una donna napoletana che da sempre si
vergogna delle sue origini e che da giovane si è trasferita al Nord. Ha sposato
Michele Coso, un promettente pubblicitario, e ha avuto due figli, Fortuna e
Vittorio. Cristina è ambiziosa e vuole donare alla sua famiglia quella serenità
e quel benessere che le sono mancate da bambina. Un giorno viene chiamata in
Questura, dove le viene comunicato che suo fratello maggiore Ciro, che non vede
da quindici anni, è coinvolto in un processo di camorra e che ha chiesto di
poter scontare gli arresti domiciliari da lei, finché non si terrà il processo.
Per Cristina sarà l’occasione di capire cosa significhi il vero senso della
parola famiglia. Con Un boss in salotto il regista Luca Miniero non affronta
solo gli ennesimi stereotipi sulle differenze tra Nord e Sud, ma anche il senso
della famiglia e, persino, eventuali scheletri nell’armadio nascosti con
sapienza dai familiari. Miniero non è nuovo nel raccontare i luoghi comuni
basati sulle differenze tra settentrione e meridione e il divertente Benvenuti
al sud ne è la dimostrazione. Purtroppo in quest’opera è proprio la parte che
funziona di meno, a causa di scene troppo surreali e inverosimili. Al
contrario, quando si sofferma sui rapporti tra i parenti e le difficili
dinamiche interconnesse, riesce a scrivere dialoghi semplici ed efficaci. La
ricerca ossessiva della perfezione di Cristina, viene surclassata dalla
genuinità dei sentimenti di Ciro. La semplicità di un pasto condiviso a tavola,
l’aiutarsi senza paura di essere giudicati e la verità sull'ipocrisia di
famiglie benestanti, saranno per Cristina un monito importante, che mai si
sarebbe aspettata di riscoprire grazie al fratello. Tutto il film, comunque, si
sorregge sulle abili doti di Rocco Papaleo, qui un vero mattatore che sovrasta
persino la bravissima Paola Cortellesi. Nel cast anche Angela Finocchiaro, Luca
Argentero Ale e Franz (quest’ultimo presente solo in una divertente
comparsata). Tutti bravi, ma Papaleo, ripetiamo, primeggia su tutti.
Elena Mandolini
Elena Mandolini
Buone pappe e buon film!
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