Non vedo l'ora che arrivi l'estate... (e vediamo chi riconosce questa citazione). Ieri sera tra la pioggia torrenziale, il vento e il freddo, ci siamo resi conto che abbiamo voglia di mare e di sole. Abbiamo pensato che il 21 marzo arriva, in teoria, la primavera e ci sono venuti in mente tanti piatti estivi. C'è una ricetta che possiamo realizzare anche d'inverno e che ci farà assaporare un assaggio di sole. Il Coteau di cous cous integrale con verdure croccanti e ceci è un piatto davvero sfizioso e leggero che mangerete con gusto. Considerata la voglia di mare, ci abbiamo abbinato un film ambientato in un'isola del sud Italia: Amiche da morire. Il tutto per coppie che vogliano coccolarsi nel freddo inverno..
La ricetta
Coteau di cous cous integrale con verdure croccanti e ceci
Coteau di cous cous integrale con verdure croccanti e ceci
INGREDIENTI per 2 persone:
100 g. di cous cous
integrale biologico;
100 g. di ceci biologici;
150 ml. di brodo vegetale;
2 zucchine romanesche;
1 carota;
½ costa di sedano;
½ peperone rosso;
½ peperone giallo;
25 g. di salmone reale
selvaggio affumicato
olio evo q.b.;
1 cucchiaino di peperoncino
tritato;
salvia, rosmarino, paprika
forte, sale, prezzemolo: q.b.
PREPARAZIONE (30 MINUTI):
Tagliare
a dadini le zucchine, i peperoni, il sedano e la carota. In una wok saltare,
separatamente, tutte le verdure a fuoco vivace per pochi minuti con l’olio.
Aggiungere peperoncino e sale. Privare i ceci della pellicina esterna e
incorporarli alle verdure saltate. Far bollire in una pentola il brodo
vegetale, aggiungere olio e il cous cous. Cuocere per un minuto a fuoco basso
girando in continuazione con un mestolo di legno. Spegnere il fuoco, coprire
con un coperchio e lasciare riposare per 5 minuti. Riaccendere il fuoco,
aggiungere l’olio, le verdure, i ceci e le spezie e sgranare con una forchetta.
Aggiustare di sale. Riempire una cocottina a piramide tronca, precedentemente
oleata, con il cous cous, capovolgerla al centro del piatto. Terminare
l’impiattamento con 4 rettangoli di salmone arrotolati a fiore, una spolverata
di prezzemolo e la punta di un rametto di rosmarino.
Alessandro Ricchi
Alessandro Ricchi
La recensione
Amiche da morire
In un' imprecisata isola del sud
Italia, vivono in un piccolo paesino tre donne molto diverse fra loro. Gilda è
una bella romana che vive facendo la escort, Olivia è la giovane donna perfetta
che ricopre il ruolo di madrina per il patrono locale e Crocetta è una giovane
zitella che vive ancora a casa coi suoi genitori e che ha la nomea di
porta-jella. Le tre, seppur così differenti l’una dall’altra e sopportandosi
mal volentieri, saranno costrette ad allearsi per uno scopo comune…
Una novità italiana. Una sorpresa a
metà. Dal trailer si subodorava erroneamente che Amiche da morire, prima opera della regista italiana Giorgia
Farina, fosse un film banale e sciocco. Invece, si è rivelata un'opera nuova
per il cinema italiano contemporaneo. È un film divertente, che riesce a far
ridere assenza esagerare. La storia è semplice ma efficace e, seppur
l'andamento dello script sia chiaro dall' inizio della storia, riesce a
coinvolgere il pubblico. La regia è ugualmente semplice ed essenziale, senza
nessuna nota rilevante. Inevitabile il confronto americano. Perché una tale
storia chick-lit, ovvero con ragazze nei guai dal sapore agrodolce, in mano ai
registi americani sarebbe stata nettamente superiore. È inutile negare che all'
estero sappiano lavorare queste sceneggiature destinandole al successo
garantito: per questi registi è prassi naturale. Buona la fotografia ma con una
scenografia naturale come la Puglia, sarebbe stato difficile nome esaltarne i
meravigliosi paesaggi. Il cast del film, praticamente tutto al femminile, si
potrebbe suddividere in due ambiti: Cristiana Capotondi da una parte e Sabrina
Impacciatore assieme a Claudia Gerini dall'altra. Purtroppo la Capotondi non
riesce a gestire il dialetto del sud, risultando ridicola e poco credibile
nella recitazione. Discorso differente per la Gerini e soprattutto
l'Impacciatore, che hanno dimostrato ancora una volta di saper recitare in
maniera naturale, come se non avessero davanti la cinepresa.
Il film è stato paragonato spesso al
capolavoro di Mario Monicelli La ragazza
con la pistola con un' impareggiabile Monica Vitti, che veste i panni della
protagonista Assunta. Tale rimando è ipotizzabile sia per l'ambientazione che
per l'utilizzo della pistola, ma soprattutto perché Olivia, Crocetta e Gilda
rappresentano le tre facce di Assunta. Crocetta incarna il processo di
emancipazione di Assunta, Olivia è la fase intermedia con la pistola mentre
cerca vendetta e Gilda è l'ultima tappa del processo evolutivo di Assunta:
disinibita donna che riesce a gestire e raggirare gli uomini e non si vergogna
del proprio corpo. Nonostante ciò, La ragazza
con la pistola resta un capolavoro ineguagliabile e irraggiungibile.
Elena Mandolini
Elena Mandolini
Buone pappe e buon film!
©RIPRODUZIONE RISERVATA
1 commento:
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