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sabato 1 febbraio 2014

Serata tipo - Pranzo romantico di coppia

Non vedo l'ora che arrivi l'estate... (e vediamo chi riconosce questa citazione). Ieri sera tra la pioggia torrenziale, il vento e il freddo, ci siamo resi conto che abbiamo voglia di mare e di sole. Abbiamo pensato che il 21 marzo arriva, in teoria, la primavera e ci sono venuti in mente tanti piatti estivi. C'è una ricetta che possiamo realizzare anche d'inverno e che ci farà assaporare un assaggio di sole. Il Coteau di cous cous integrale con verdure croccanti e ceci è un piatto davvero sfizioso e leggero che mangerete con gusto. Considerata la voglia di mare, ci abbiamo abbinato un film ambientato in un'isola del sud Italia: Amiche da morire. Il tutto per coppie che vogliano coccolarsi nel freddo inverno..



La ricetta
Coteau di cous cous integrale con verdure croccanti e ceci




INGREDIENTI per 2 persone:
100 g. di cous cous integrale biologico;
100 g. di ceci biologici;
150 ml. di brodo vegetale;
2 zucchine romanesche;
1 carota;
½ costa di sedano;
½ peperone rosso;
½ peperone giallo;
25 g. di salmone reale selvaggio affumicato
olio evo q.b.;
1 cucchiaino di peperoncino tritato;
salvia, rosmarino, paprika forte, sale, prezzemolo: q.b.

PREPARAZIONE (30 MINUTI):
Tagliare a dadini le zucchine, i peperoni, il sedano e la carota. In una wok saltare, separatamente, tutte le verdure a fuoco vivace per pochi minuti con l’olio. Aggiungere peperoncino e sale. Privare i ceci della pellicina esterna e incorporarli alle verdure saltate. Far bollire in una pentola il brodo vegetale, aggiungere olio e il cous cous. Cuocere per un minuto a fuoco basso girando in continuazione con un mestolo di legno. Spegnere il fuoco, coprire con un coperchio e lasciare riposare per 5 minuti. Riaccendere il fuoco, aggiungere l’olio, le verdure, i ceci e le spezie e sgranare con una forchetta. Aggiustare di sale. Riempire una cocottina a piramide tronca, precedentemente oleata, con il cous cous, capovolgerla al centro del piatto. Terminare l’impiattamento con 4 rettangoli di salmone arrotolati a fiore, una spolverata di prezzemolo e la punta di un rametto di rosmarino.

Alessandro Ricchi



La recensione

Amiche da morire




In un' imprecisata isola del sud Italia, vivono in un piccolo paesino tre donne molto diverse fra loro. Gilda è una bella romana che vive facendo la escort, Olivia è la giovane donna perfetta che ricopre il ruolo di madrina per il patrono locale e Crocetta è una giovane zitella che vive ancora a casa coi suoi genitori e che ha la nomea di porta-jella. Le tre, seppur così differenti l’una dall’altra e sopportandosi mal volentieri, saranno costrette ad allearsi per uno scopo comune…
Una novità italiana. Una sorpresa a metà. Dal trailer si subodorava erroneamente che Amiche da morire, prima opera della regista italiana Giorgia Farina, fosse un film banale e sciocco. Invece, si è rivelata un'opera nuova per il cinema italiano contemporaneo. È un film divertente, che riesce a far ridere assenza esagerare. La storia è semplice ma efficace e, seppur l'andamento dello script sia chiaro dall' inizio della storia, riesce a coinvolgere il pubblico. La regia è ugualmente semplice ed essenziale, senza nessuna nota rilevante. Inevitabile il confronto americano. Perché una tale storia chick-lit, ovvero con ragazze nei guai dal sapore agrodolce, in mano ai registi americani sarebbe stata nettamente superiore. È inutile negare che all' estero sappiano lavorare queste sceneggiature destinandole al successo garantito: per questi registi è prassi naturale. Buona la fotografia ma con una scenografia naturale come la Puglia, sarebbe stato difficile nome esaltarne i meravigliosi paesaggi. Il cast del film, praticamente tutto al femminile, si potrebbe suddividere in due ambiti: Cristiana Capotondi da una parte e Sabrina Impacciatore assieme a Claudia Gerini dall'altra. Purtroppo la Capotondi non riesce a gestire il dialetto del sud, risultando ridicola e poco credibile nella recitazione. Discorso differente per la Gerini e soprattutto l'Impacciatore, che hanno dimostrato ancora una volta di saper recitare in maniera naturale, come se non avessero davanti la cinepresa.
Il film è stato paragonato spesso al capolavoro di Mario Monicelli La ragazza con la pistola con un' impareggiabile Monica Vitti, che veste i panni della protagonista Assunta. Tale rimando è ipotizzabile sia per l'ambientazione che per l'utilizzo della pistola, ma soprattutto perché Olivia, Crocetta e Gilda rappresentano le tre facce di Assunta. Crocetta incarna il processo di emancipazione di Assunta, Olivia è la fase intermedia con la pistola mentre cerca vendetta e Gilda è l'ultima tappa del processo evolutivo di Assunta: disinibita donna che riesce a gestire e raggirare gli uomini e non si vergogna del proprio corpo. Nonostante ciò, La ragazza con la pistola resta un capolavoro ineguagliabile e irraggiungibile.

Elena Mandolini

Buone pappe e buon film!

©RIPRODUZIONE RISERVATA

1 commento:

Anonimo ha detto...

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